"Difesa colabrodo", "Troppi gol subiti", "Tanti cambi ma nessuna certezza". Queste le (sacrosante) considerazioni che hanno a lungo accompagnato la travagliata stagione biancorossa. Tante, troppe volte, a finire sul banco degli imputati è stato il reparto difensivo dei pugliesi. Prima Mangia e poi Nicola hanno a lungo sviscerato tutte le soluzioni possibili alla ricerca della quadratura del cerchio. Difesa a tre, a quattro, le meteore Ligi e Rossini, il rumeno Rada durato lo spazio della disastrosa prestazione offerta a Perugia, Salviato e Filippini adattati al centro e ancora il nuovo arrivato Benedetti messo in soffitta ancor prima di essere utilizzato. Tutto e il contrario di tutto, fino alla gara interna contro il Lanciano, quando Rinaudo e Contini si sono presi prepotentemente lo scettro di padroni assoluti della difesa biancorossa, scalzando tutte le altre possibili alternative, perfino quel Michele Camporese, che, seppur in maniera non del tutto lineare, aveva dato spesso il suo prezioso contributo alla causa biancorossa.

Nelle otto gare disputate con i due centrali il Bari ha subito quattro reti. Nelle restanti 27 partite, sono stati invece 38 i gol incassati dai pugliesi. Una differenza evidente. L'esperienza di due signorotti, che messi assieme fanno registrare la veneranda età di 65 anni, ha regalato all'intero reparto una solidità difensiva sconosciuta, frutto di qualità e soprattuto serenità nella gestione di frangenti delicati del match e avversari particolarmente pericolosi.

Se però Leandro Rinaudo, non appena rimessosi in sesto dopo il prolungato inutilizzo con la maglia dell'Entella, ha fatto sin da subito breccia nel cuore di Nicola, più complesso è il discorso riguardante Contini. Fra il calciatore di proprietà dell'Atalanta e il tecnico piemontese, in un primo momento è stata vera e propria rottura, con Contini che per ben sette volte si è accomodato addirittura in tribuna. "Scelta tecnica" è stata la spiegazione data ufficialmente da Nicola a coloro i quali si interrogavano sui motivi dell'esclusione di uno fra gli elementi col rendimento più elevato dell'intero team biancorosso. Le solite voci di corridoio parlarono di scarso impegno del difensore in allenamento, o ancora, di un confronto di fuoco con un membro dello spogliatoio. In attesa di conoscere una verità che probabilmente non verrà mai a galla, i fatti dicono che, dopo un chiarimento fra persone mature, Contini è stato reintegrato a pieno regime, consentendo di fatto il raggiungimento di quell'assetto difensivo che oggi appare una delle poche certezze nella disperata ricorsa del Bari verso le parti nobili della classifica. Un vero peccato però, si sia giunti a una conclusione solo alla ventisettesima giornata, con un considerevole quanto deleterio ritardo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 15 aprile 2015 alle 12:00
Autore: Francesco Grossi
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