Ha vuotato il sacco Nino Pulvirenti. L'ex presidente del Catania ha da poco confessato al Gip l'acquisto di cinque sfide dello scorso torneo di Serie B al fine di evitare la Lega Pro agli etnei.

Durante l'interrogatorio di garanzia, Pulvirenti ha ammesso di aver pagato 100.000 euro ognuna delle gare acquistate, pur negando di aver scommesso sulle stesse. Si gioca dunque quasi a carte scoperte per l'ennesimo scandalo che ha sconvolto il calcio italiano e che con ogni probabilità porterà alla retrocessione del club siciliano, la cui iscrizione sembrava già a rischio dopo alcuni problemi di natura economica manifestati dalla Covisoc.

Agli arresti domiciliari, oltre Pulvirenti, anche l'a.d Pablo Cosentino, che tramite il suo avvocato si è detto estraneo alla vicenda, e il d.s Daniele Delli Carri che invece si è avvalso venerdì della facoltà di non rispondere.

C'è particolare attenzione anche nei confronti di Pietro Di Luzio, tesserato del Genoa, Fernando Arbotti e due gestori di scommesse online, Fabrizio Di Luzio e Giovanni Impellizzeri. A tutti è contestata l'accusa di truffa e frode sportiva.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 29 giugno 2015 alle 14:00
Autore: Marco Fornaro
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