Dove sono finiti gli attaccanti? In tanti si staranno interrogando sulle difficoltà, quantomai palesi, che gli interpreti offensivi del Bari stanno incontrando nel raggiungere la via del gol. Tanto, troppo tempo è passato dall'ultima rete messa a segno in campionato da un centravanti del galletto che non sia Galano. Bisogna riavvolgere il nastro sino al match casalingo con l'Ascoli, andato in scena lo scorso 28 ottobre, per recuperare l'ultimo timbro di Floro Flores. La memoria deve retrocedere ancor più per individuare le ultime gioie di Improta.

Un dato eloquente che ci lascia in eredità qualche riflessione legata alla crisi di risultati che in questo momento sta avvolgendo il club di Giancaspro. Giunti ormai al giro di boa, la domanda sorge spontanea: come è possibile che una società che ha investito grandemente sull'artiglieria pesante, tesserando profili dell'illustre curriculum come Nenè, Kozak e lo stesso Floro, si ritrovi aggrappata ai colpi del solo Galano? Vero è che se da un lato l'ex Cagliari ha avuto poche chance di dire la sua, dall'altro il tanker ceco veniva da un lungo periodo di inattività. Così come il napoletano ha avuto il suo ben da fare con il recupero post-infortunio. Ma possono essere queste delle valide attenuanti per la crisi del club? A loro si aggiungono Improta, Cissè e Iocolano. Il primo spara a salve da ormai troppo tempo, l'ex Benevento invece è, per caratteristiche, un centravanti con l'attitudine al supporto della manovra collettiva. La sua metodologia di gioco, più adatta a catalizzare l'attenzione dei difensori avversari e ad aprire spazi per le ali, tende dunque a sacrificare la pericolosità sotto porta. Utilizzato con contagocce Iocolano.

A tirare la carretta, come detto, il solo Galano. E' lui l'unica luce che, in questo momento, sta illuminando il cammino del Bari in campionato. Con undici reti in tredici presenze, il Robben delle Puglie sta tenendo in mano del redini del reparto. Ma per quanto tempo potrà ancora farsi carico del peso dell'attacco biancorosso? In tanti se ne saranno accorti: è ormai qualche partita che il foggiano mostra i segni di un evidente affaticamento dovuto all'impiego costante. Ce la farà a reggere fino alla pausa invernale? La palla passa a Grosso che, nell'imminente futuro, dovrà ponderare bene le sue scelte, caricando i meno utilizzati e razionando al meglio le energie di chi sinora ha dato più del dovuto. Il mercato, ormai alle porte, farà il resto.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 14 dicembre 2017 alle 12:00
Autore: Ivan Barnabà
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