E' difficile assistere a incontri come quello di ieri. Gare in cui il risultato cambia completamente nell'arco di pochissimi minuti più per demeriti propri che per merito degli avversari. Gli oltre ventunomila supporter biancorossi che hanno affollato gli spalti del San Nicola hanno lasciato lo stadio con la frustrante sensazione di aver gettato alle ortiche una partita, regalando di fatto tre punti al peggior avversario che potesse capitare. Ma lo sport è anche questo. C'è chi esulta di gioia per un gol al 92esimo e chi, al contrario, deve ingoiare l'amaro calice della sconfitta. Una sconfitta che affossa il Bari in classifica e che potrebbe avere pesanti ripercussioni sul morale di Defendi e compagni. 

PRECEDENTE - Difficile trovare paragoni con la sfida di ieri. Una gara che presenta qualche similitudine è il match disputato all'Olimpico contro la Lazio il 27 settembre del 1997. Era la quarta giornata del campionato di serie A. La partita si giocò in anticipo di sabato sera. La Lazio passò in vantaggio dopo pochi minuti con un gran tiro da fuori area di Nedved che Mancini non riuscì a respingere. Il Bari, allenato all'epoca da Eugenio Fascetti, non si smarrì e pervenne al pareggio a fine primo tempo grazie a un calcio di punizione di Volpi. Decisiva nell'occasione la deviazione di Venturin che mise fuori causa Marchegiani. Nella ripresa i galletti riuscirono addirittura a passare in vantaggio con un colpo di testa di Ripa su calcio d'angolo. Ridotto in dieci uomini per l'espulsione di Masinga il Bari difese il risultato con le unghie e con i denti fino al novantesimo. Nei minuti di recupero il patatrac. Prima Signori siglò la rete del pareggio con un potente calcio di punizione mentre al 94esimo fu ancora Nedved ad andare in rete sfruttando, per la seconda volta, un'incertezza dell'estremo difensore biancorosso. Un ko pesante ma che non impedì ai galletti di conquistare la salvezza a fine stagione. 

Serie A 1997-1998, Lazio-Bari 3-2
Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 06 febbraio 2016 alle 13:00
Autore: Francesco Serrone
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