Con una nota diramata su agli organi di stampa locali, Nicola Brienza ha spiegato quello che sarebbe il suo progetto per il Bari del futuro: "Sono ancora rammaricato e profondamente dispiaciuto per le sorti del Bari Calcio ma si può ripartire con un piano triennale e un modello da seguire, quello dell'Atalanta, per rilanciare il Bari calcio dopo la mancata iscrizione in B. Devo purtroppo spiegare quanto successo negli scorsi giorni rispetto alla trattativa che mi vedeva protagonista. Una volta ricevuta una parte dell'incartamento, purtroppo non completa, ci siamo resi conto che non era possibile realizzare una immediata azione. Va anche sottolineato che per questo tipo di operazioni di verifica in ambito calcistico, si richiede solitamente una tempistica che va dalle tre alle cinque settimane. Assieme al mio staff abbiamo fatto una serie di valutazioni che ci hanno portato a chiedere, alla controparte, il 100% delle quote in quanto la mole dei debiti e alcune opacità contabili non ci permettevano di poter subentrare in una società in queste condizioni. La situazione non era di facile gestione, soprattutto per il fattore tempi, anche perchè era stata presentata una richiesta di ricapitalizzazione verso terzi e non una compravendita, senza dimenticare che il mio investimento pecuniario sarebbe arrivato dall’Asia. Quindi i tempi davvero erano ristretti. A questo si aggiungevano anche notizie frammentarie su una probabile indagine della Procura che hanno reso ancor più difficili mantenere la serenità in questa fase delicata. Questa vicenda, seppur dolorosa, non mi ha impedito di ammirare il lavoro svolto da alcune persone che, a mio avviso, si sono rivelate molto professionali e soprattutto appassionati a la Bari. In questa fase ho inoltre avuto modo di confrontarmi con il sindaco Antonio Decaro e con l’avvocato Vincenzo Acquafredda, il mio interlocutore, che si sono dimostrate persone molto disponibili con cui mi auguro di poter avere in futuro altre occasioni di rapporti lavorativi. Ora però è tempo di reagire. Ho dato mandato al mio studio di preparare dei business plan accurati sulla misura di un investimento dettagliato per i prossimi 3 anni. Conto anche di contabilizzare lo stadio, per arrivare negli anni a creare una società che possa autosostenersi. Sono un profondo ammiratore del progetto Atalanta che sarebbe, a mio parere, il miglior modello da seguire. Non so ancora se l’idea è quella di ufficialmente chiedere al sindaco di considerarci tra gli illustri e papabili candidate, ma ci stiamo lavorando sopra. Io credo che la squadra debba ripartire con un progetto serio ed utilizzare questo purgatorio come fondamenta per una risalita veloce ma solida. Anche in questo momento il fattore tempo è fondamentale perché per avviare una squadra c’è bisogno di uno sforzo importante e di tempi di maturazione lunghi che vanno avviati subito. Ma questo non mi spaventerebbe. Se si dovesse affrontare la D vanno avviati, inoltre, i canali di ricerca dei calciatori partendo dai più giovani, con me previsto da statuto, e con ottime prospettive future. Vincendo la serie D, credo oggetivamente con un forte mercato d’inverno e con una società giovane ma vogliosa, potremmo giocarci la carta di un passaggio di stagione dalla eventuale C alla B. Tecnicamente tra un anno si può pianificare la campagna acquisti per la C o forse per la B qualora qualche squadra non dovesse iscriversi. Qualsiasi vittoria con queste fondamenta porterebbe a creare una forte squadra della primavera oltre a darci un ulteriore spinta ad investire per un campionato che punta a categorie superiori. Il mio desiderio è quello di creare una società con dei libri contabili trasparenti e sempre online e far si che nei prossimi 5 anni si possa incominciare un cammino della società, quotandola in borsa perché il Bari deve essere anche di proprietà dei tifosi. Importante anche il ruolo della città, proprio perché il progetto deve anche coinvolgere la Regione e le infrastrutture come l’aeroporto di Bari, aprendo un mercato economico e turistico con la Cina. Questa cosa è imposta anche dai recenti stravolgimenti in campo internazionale con l’imposizione dei dazi Cina-Usa. Città come Hangzhou, Chongqing e Wuhan potrebbero essere interessate a creare gemellaggi e voli diretti e ad investire da noi non solo sul piano sportivo. Comunque tutto questo progetto non potrebbe mai essere concretizzato senza il sostegno dei tifosi. Qualunque P&L (bilancio) non funziona senza il supporto della tifoseria. Andrebbe dato un segnale, raggiungendo tutti i record di presenze allo stadio. In serie D ci vogliono 25,000 presenze a partita In serie C oltre le 43,000 presenze a partita In serie B oltre le 55,000 presenze a partita. Soli così possiamo far sentire il calore e la vicinanza alla squadra. Ho ricevuto migliaia di messaggi da tifosi che mi fanno pensare che queste cifre sono raggiungibili. Noi ci stiamo pensando seriamente ed abbiamo già identificato un ex calciatore di A e della nazionale pronto a seguirci anche in D con il ruolo di allenatore".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 20 luglio 2018 alle 14:15
Autore: Mario Caprioli
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