A dispetto dell'età, Vittorio Parigini sa perfettamente di che pasta è fatta la Serie B e - appena ventenne - sposa il progetto Bari con una gavetta alle spalle condita da due stagioni in cadetteria. Arriva alla corte di Colantuono dopo il poco spazio trovato in Serie A con la maglia del Chievo, ma con la chiara voglia di imporsi e di recitare un girone di ritorno da protagonista. In un'escalation naturale, l'impatto di Parigini con il professionismo è stato brusco (retrocessione con la Juve Stabia). Ma le buone prestazioni hanno fatto da airbag alla discesa di categoria delle vespe e il Perugia di Camplone non ha avuto dubbi su di lui. Ha raddoppiato le prestazioni (sia qualitativamente che quantitativamente con 30 presenze a dispetto delle 14 dell'anno prima) ed è stato senza dubbio il miglior '96 dello scorso campionato. 

Colantuono lo ha voluto fortemente, probabilmente perché Parigini è capace di lavorare indifferentemente su tutto il fronte d'attacco e sa spingere la palla in porta (10 gol il tetto che si è autoimposto il ragazzo). Viene impiegato spesso come ala destra, ma proprio con l'ex Camplone ha mantenuto vivo l'attacco anche come prima e seconda punta nel 3-5-2. Al San Nicola potrebbe essere utile sul lato mancino, vista la naturale occupazione di Brienza sul versante opposto. 

Certo è che l'investimento risulta sensato per tre motivi: il Bari prende un giocatore affamato che può spostare le partite, guadagna un giovane che sa saltare l'uomo (e che non è over 21) e regala a Colantuono un pezzo capace di adattarsi al camaleontismo tattico del nuovo Bari. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 11 gennaio 2017 alle 21:30
Autore: Marco Fornaro
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