Il Trofeo San Nicola ha offerto numerosi spunti di riflessione legati all'utilizzo di chi, in questa prima porzione di campionato, è stato impiegato meno e si è spesso accomodato ai margini del rettangolo verde. Tanti i tesserati biancorossi che hanno avuto la possibilità di giocarsi le proprie chance al cospetto di due blasonate del massimo campionato come Inter e Milan.

DIFESA - Ottima prova per Stefano Gori. Al cospetto del suo recente passato il talentuoso portiere si è mostrato flemmatico e glaciale. Reattività ed fermezza racchiuse in un profilo giovane e dal roseo avvenire. Prodigiosa la parata con cui ha neutralizzato il preciso tiro di Cutrone. Complessivamente sufficiente la prestazione di Denis Tonucci. Il centrale pesarese, sfortunato in occasione dell'autorete nel match d'apertura contro l'Inter, ha saputo ricomporsi raccogliendo una prestazione autoritaria ed ordinata. Il suo rendimento cresce con l'evolversi del torneo. Dopo un lungo periodo di degenza, si è rivisto anche Salviato. Per il terzino 28enne il triangolare disputato all'astronave ha di fatto rappresentato una ghiotta occasione per immettere minuti nelle gambe e riacquistare il ritmo partita. Fiato e precisione non sono ancora quelli dei tempi migliori ma la strada intrapresa sembra essere quella giusta.

CENTROCAMPO - Se quella al San Nicola avrebbe potuto rappresentare una opportunità concreta per l'emersione delle seconde linee, beh Donati e Romizi non l'hanno sicuramente colta al balzo. Pigro e sbadato in fase di impostazione il primo, impreciso e spesso estraneo al palleggio il secondo. Stando a quanto visto sul campo ieri, qualsiasi comparazione col neo-esploso Gentsoglou risulterebbe ingenerosa per entrambi. Più che positiva la prova di Giovanni Di Noia. Il centrocampista pugliese è un diesel: dinamismo e buona volontà non sono bastati a farlo emergere nel match d'apertura contro i rossoneri. Il 22enne è tornato però alla ribalta contro l'Inter mostrando eleganza nel fraseggio, buone doti di interdizione e grande duttilità anche in fase difensiva. Da terzino rende meglio che da mezz'ala. Nicola ci rifletterà. 

ATTACCO - Per la stragrande maggioranza dei supporter che ancora non erano riusciti a vederlo sul campo, Gaston Camara è stato senza dubbio una piacevole sopresa. L'esterno d'attacco scuola Inter è un giocatore tutto pepe: velocità, dribbling e buon tiro. Il 17 biancorosso ha tutto per far bene anche in prima squadra. Discorso in antitesi per Petropoulos: certo la struttura fisica non lo aiuta ad entrare nel vivo della manovra ma il greco, dal canto suo, non fa nulla per incidere e spesso dà l'impressione di essere un pesce fuor d'acqua. Mai pericoloso nel corso di entrambi i match, l'ex Ofi Creta è senza dubbio l'incognita del reparto avanzato. Capitolo Boateng: se il premio per il migliore in campo si assegnasse in base ai chilometri macinati, il giovane italo-ghanese vincerebbe a mani basse. Ancora una volta il talento biancorosso ha gettato il cuore oltre l'ostacolo. A mancare è però la lucidità in fase realizzativa e nell'ultimo passaggio. Tra i migliori in campo, nell'ottica dei due impegni ravvicinati, vi è sicuramente George Puscas. Ammirevole per i suoi ripiegamenti a ridosso della linea difensiva, il rumeno è giocatore a tutto campo. Riceve, scarica e riparte in proiezione offensiva con la saggezza di un veterano. Eppure gli anni all'anagrafe sono solo 19. Egoista e un po' sprecone nel confronto con la sua ex squadra.

CANTERANI - Irriverente Scalera. Se qualcuno si fosse domandato il perchè di tante attenzioni da parte di top team nei suoi confronti, ecco la risposta. Non teme il confronto con i giocatori più esperti anzi, spesso ne esce addirittura vincitore. Per informazioni chiedere a Palacio e Guarin. Meticoloso con la palla tra i piedi ha mostrato ampi margini di miglioramento in tema di dribbling e costruzione di gioco. Positiva anche la prova del giovane Minicucci. L'ala destra classe '95 non le manda di certo a dire: bastano pochi secondi per vederlo destreggiarsi sulla fascia scaricando un potente destro verso la porta. Se il buongiorno si vede dal mattino. Prematuro l'inserimento di Yebli. Il centrocampista classe '97 è parso spesso in balia degli avversari e dunque costretto ad intervenire in modo falloso. I reiterati errori in fase di gestione lo hanno reso anello debole dell'undici schierato con l'Inter. D'altro canto però la sperimentazione è pane per amichevoli di questo genere.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 25 novembre 2015 alle 07:40
Autore: Ivan Barnabà
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