Il Bari che ha battuto il Cittadella ha qualche buon motivo per sorridere. Non solo la rete di De Luca, il ritrovato Defendi e la solidità del reparto difensivo: tra le note positive della sfida con i veneti, c'è stato anche l'impatto devastante che Kingsley Boateng ha avuto sulle sorti dell'incontro. 

Velocità, forza fisica e qualche buon dribbling: queste le doti che hanno messo in subbuglio la difesa della compagine di Foscarini e che hanno permesso ai biancorossi di spaccare la partita. Peculiarità che lo stesso tecnico granata e mister Nicola hanno riconosciuto in sala stampa. Non è la prima volta, comunque, che il ghanese di nazionalità italiana risulta essere il grimaldello giusto per scardinare la resistenza delle difese avversarie. Basti ricordare le prestazioni da autentico furetto imprendibile fornite contro il Lanciano o a Modena.

Subentrato dalla panchina, Boateng con i suoi allunghi e le sue serpentine ha ricordato quello che è stato un idolo incontrastato della tifoseria barese, negli anni di Conte e Ventura: Pedro Kamata. L'esterno francese era l'arma che i due tecnici utilizzavano per mettere in ginocchio le difese avversarie, quando le energie venivano meno ed ogni scatto era una coltellata ai fianchi dei poveri terzini di turno. L'auspicio è che il Boa riesca a ricalcare con sempre più continuità le stesse orme del suo predecessore.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 03 maggio 2015 alle 21:00
Autore: Gaetano Sebastiani
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