... o forse sì, ma non sempre e non in ogni caso. Pensate a Bari, ai Baresi e al ( o alla...) Bari, per esempio. Bari, una città bella e luminosa che entra nel cuore di chi l'ha visitata e conosciuta, i Baresi - così rumorosi e spesso guasconi - ma che dell'ospitalità e del "priscio" fanno un credo inviolabile e la Bari dulcis in fundo... la Bari, i  ragazzi in BIANCOROSSO che sono buoni come le stracinate, sacri come San Nicola, da amare come la mamma: presenti nel nostro DNA, gioie e dolori incalcolabili, da amare e perdonare sempre e comunque. Una regola di vita, un marchio, il pensiero unico e un'appuntamento da non mancare: MAI! Ebbene, tutto ciò, lascia ben poco spazio all'ipotesi di una collocazione "in medio": piuttosto, tutta questa somma di storie, sentimenti e credo comune, lascerebbe spazio, se accettata come ipotesi possibile, ad un'altra collocazione: nella medio...crità che proprio, signori miei, non ci appartiene. Di brutte storie del calcio ne stiamo vedendo e leggendo tante-troppe e i tifosi delle tante "gloriose" società in agonia stanno disperatamente tentando di ancorarsi ai sogni ed alle speranze alimentati da una recente "STRAORDINARIA STAGIONE FALLIMENTARE"... Premessa: auguriamo a ciascuno il meglio e speriamo sinceramente in altrettante storie a lieto fine...: il dubbio, ahimè, nasce dal fatto che è da subito mancato quel primo e irripetibile ingrediente che fece, e tuttora fa, parlare tutto il mondo pallonaro in Italia e non solo: quel blocco monolitico, quell'unità d'intenti, quel " dentro o fuori " sul campo e sugli spalti,  che fece cadere reti di recinzione, differenze d'età e di genere, di stato sociale, di  livelli culturali e gli stessi confini fra una sorta di predestinazione al peggio e l'impossibile  che arrivò, si mise al lavoro e divenne realtà...o quasi. Ebbene tutto ciò non merita né il dimenticatoio né tanto meno la mediocrità: abbiamo il bisogno ed il diritto di tornare ad emozionarci: abbiamo bisogno di tornare ai Galletti di Antonio Conte ed ai Galli da combattimento di Roberto Alberti. Gli ingredienti? Abbiamo quasi tutto in casa: una buona società con buon senso, un eccellente allenatore, un valido team tecnico, uno stadio che vuoto fa morire d'invidia, pieno fa morire di paura. Che ci manca? Poco, ma basta parlare di una buona squadra, di playoff alla portata. E' questa la medio...crità che non meritiamo e che ci sta pure troppo stretta. Basta ancora qualche piccolo sforzo per ottenere l'arrivo di quei tre quattro rinforzi che, con gli altri,  i galletti li faranno finalmente volare. E, per finire, una raccomandazione a chi quella Casacca ce l'ha già, a chi è appena arrivato e a chi arriverà nei prossimi giorni: si studi ed impari a memoria quella favola del 2013/2014, si riguardi quegli incontri, si studi bene quel cortometraggio, si provi il desiderio di esserci stato o che tutto possa ripetersi e... se dovesse rimanere indifferente si prepari la valigia e lasci perdere. Sinceri saluti a tutti.

Umberto Ingrosso da Verona

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Sezione: Lettera del Tifoso / Data: Dom 26 luglio 2015 alle 16:05
Autore: Redazione TuttoBari
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