I pugni di oggi come i tuzzi di allora. Nel Bari fatto di ragazzini dalle creste colorate e improbabili, che corre come un treno in rimonta sui binari di un entusiasmo pazzesco ed inatteso, c’è anche la pettinatura ordinata e composta, rimasta immutata come la passione che la indossa, della leggenda Loseto. E fa vibrare le corde di ricordi lontani nel tempo e vicinissimi al cuore, vederlo in mezzo ai suoi ragazzi, che corre sotto la pioggia di emozioni fatta scendere a bella posta sull’Ossola di Varese, dagli aficionados in trasferta, a tributo dei loro eroi. E’ appesantito nel corpo, Giuànn, indimenticato bastione forgiato nella città vecchia a guardia delle linee difensive biancorosse, ma ha il passo lievissimo di un ragazzino che non invecchierà mai. Lo guardi, con quei pugni alzati al cielo, verso la sua gente, gli occhi fieri che tanti ciuffi d’erba hanno divorato, e tante caviglie nobili marcato a vista, e cominci a crederci ancora di più. Perché Giovanni, che con Pasquale e Onofrio ha riempito di palloni l’album di famiglia dei Loseto, è uno che a Bari devi ascoltare per forza. Perché lui quella maglia col galletto spavaldo e crestato l’ha vestita e sudata per 318 volte e porta sulla pelle un tatuaggio indelebile a due colori. Gli stessi che vestono oggi quei farabutti dal cuore d’oro che stanno rubando il sonno ad una città che fino a ieri l’altro dormiva anestetizzata, e oggi non smette più di sognare ad occhi aperti, inchiodata dalla speranza in coda ad un botteghino. Nei quadri tecnici di una società ormai fantasma Giovanni Loseto figura come collaboratore tecnico, quasi una terza via nel sistema bipolare Alberti-Zavattieri, ma chi conosce gli stanzoni del San Nicola sa che Lui è qualcosa di più di un terzo incomodo. Loseto è un’istituzione e una leggenda per lo spogliatoio e per la Nord, fonte inesauribile di consigli e trascinatore tutto cuore, Capitano coraggioso di quei picciotti che da giovedì proveranno a far saltare il banco e le nostre coronarie. Ecco perché emoziona vederlo correre fianco a fianco di quei ragazzi. Se c’è lui a vegliare sulla rimonta, non c’è da avere paura. Ovunque proveranno ad arrivare, sanno di avere le spalle coperte. Se c’è Loseto in retroguardia, non passa nessuno. E se proprio qualcuno ci prova…Giuànn, dang nu tuzz.  

Massimiliano Morelli

Scrivi anche tu le tue impressioni, le tue idee e le tue domande sul Bari all' indirizzo e-mail laletteradeltifoso@tuttobari.com. Le migliori lettere, i migliori messaggi, le domande più interessanti (a cui cercheremo di dare sempre una risposta) verranno pubblicate sul nostro sito www.TuttoBari.com

Sezione: Lettera del Tifoso / Data: Lun 14 aprile 2014 alle 12:00
Autore: Redazione TuttoBari / Twitter: @TuttoBariCalcio
vedi letture
Print