Cari tifosi della Bari, ho 52 anni e da sempre sono tifoso della Bari. Ho vissuto alti e bassi della nostra amata storia calcistica, sin dai tempi del presidente Angelo De Palo. Ho gioito e pianto ma, da VERO TIFOSO, ho sempre lasciato fuori le questioni personali perché calciatori e tecnici non sono solo dei professionisti ma anche uomini (anzi ragazzi) e quindi non automi. Chi segue il calcio e lo pratica conosce bene tutti i fattori che, messi insieme, portano ad un livello tecnico-fisico eccellente o meno, ad una meravigliosa stagione fallimentare o solo ad una stagione fallimentare. Offendere la dignità di un ragazzo, spesso ventenne o poco più non è ASSOLUTAMENTE segno di maturità mentre contestare civilmente è sinonimo di opportunità di crescita da parte di tutti! A Pescara ho assistito alla devastazione del bar dello stadio per rubare patatine o birre anche da persone sessantenni mentre altri tentavano di forzare i cancelli presidiati dalla Polizia solo per uscire alcuni minuti prima. Per non parlare di Autogrill presi d’assalto. Il daspo nei confronti dei tifosi baresi è stato ridotto da tre a due giornate per non danneggiare la grande maggioranza di quei tifosi che in trasferta vanno per passare una giornata in bella compagnia, a prescindere dal risultato, e che le patatine se le comprano. E non solo…. alcuni si portano fornelli da campeggio per “buttare la pasta” prima della partita della Bari. Ebbene io voglio dire questo: se essere VERI TIFOSI significa isolare i più facinorosi per evitare ulteriori situazioni spiacevoli, io farò un passo indietro e non andrò più in trasferta fino a quando non dimostreremo di essere una tifoseria di SERIE A, ad iniziare dal comportamento di ognuno di noi. 

Vito Bottalico

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Sezione: Lettera del Tifoso / Data: Mer 09 marzo 2016 alle 12:45
Autore: Redazione TuttoBari
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