Con l'ormai imminente approdo in biancorosso di Giulio Ebagua, per l'undicesima volta negli ultimi 45 anni l'attacco biancorosso potrà contare sull'estro di un calciatore di colore. Una tradizione abbastanza favorevole per la piazza barese, che mette assieme ben 454 presenze e 90 gol complessivi. Non tutti sono stati prolifici o sono riusciti a garantire un discreto numero di gol, ma ognuno di loro - nel bene o nel male - è comunque riuscito a lasciare il segno.

In principio fu il carioca Jarbas Faustinho Canè. Approdato al Bari per affrontare il campionato di Serie A 1969/70, l'ex attaccante del Napoli non brillò mai per prolificità sotto porta, ma diversi dei 6 gol realizzati in 68 presenze furono spesso decisivi: su tutti, la rete su rigore contro la Roma alla prima giornata ed il successivo gol vittoria in trasferta contro il Torino, sempre nella massima serie. Nonostante la retrocessione in B, in quell'annata fu il vice cannoniere della squadra alle spalle di Mario Fara (4 reti).

Per rivedere un altro calciatore di colore a Bari bisognerà aspettare altri vent'anni, sempre in A e nella stagione 1989/90. Anche questa volta la punta arriva dal Brasile, e nonostante qualche scetticismo iniziale conquisterà subito il cuore della tifoseria barese. Si tratta di Joao Paulo, che a suon di gol e dribbling ubriacanti permetterà ai biancorossi di conquistare la salvezza nella massima serie per ben due stagioni di fila, sino al tragico infortunio subito ad opera del difensore della Sampdoria Marco Lanna nella stagione 1991/92. Per lui, 107 presenze e 27 gol in biancorosso.

Qualche anno dopo, precisamente nella stagione 1994/95, è il turno del nazionale colombiano Miguel Angel Guerrero. Entrerà nel cuore del tifo biancorosso non solo per aver conquistato la promozione in Serie A nel 1996/97, ma anche per aver introdotto in Italia la nuova esultanza del trenino, ormai autentico marchio di fabbrica dei calciatori biancorossi dopo ogni gol. Lascerà Bari nel 1999, dopo aver collezionato 105 presenze e 18 reti.

Tra le stagioni 1997/98 e 1999/00 è invece il turno di Philemon Masinga e Hugo Ennyinaya. Se il sudafricano grazie al Bari riuscirà a disputare il mondiale in Francia con la propria nazionale e condurrà i galletti alla salvezza per 3 stagioni di fila - collezionando 75 presenze e 24 reti - il nigeriano invece troverà il suo unico momento di gloria nel famoso Bari-Inter del dicembre 1999, che vide la contemporanea esplosione del giovane Antonio Cassano. Di pregevole fattura è il suo gol da fuori area che vale il momentaneo 1-0, unico acuto di una carriera in seguito poco gloriosa.

Decisamente più negativa è stata invece l'esperienza in biancorosso di Raphael Chukwu. Arrivato in Puglia con credenziali da attaccante puro, l'ex nazionale nigeriano ha collezionato solo 16 presenze e 2 reti, anche a causa di gravissimi problemi di salute. Poco incisiva anche l'esperienza a Bari di Robert Maah, autore di appena 9 presenze ed 1 gol nella stagione 2005/06. Da ex, tuttavia, andrà a segnò contro i galletti per ben due volte da calciatore del Cittadella.

Breve ma intensa, infine, è stata l'esperienza degli ultimi tre attaccanti di colore visti nel capoluogo pugliese nel quadriennio 2010-2014, targato Guido Angelozzi. Il ds siciliano ha portato in dote Stefano Okaka (2 gol in 10 presenze nella stagione 2010/11 di cui uno decisivo per vincere il derby col Lecce), Marcos De Paula (3 reti in 14 presenze nel 2011/12)  e Junior Tallo (3 reti in 17 presenze nel 2012/13).

Sezione: News / Data: Mar 13 gennaio 2015 alle 10:00
Autore: Domenico Brandonisio
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