Ebagua e Bari, amore a prima vista. Non solo gol, il gigante di Benin City sta conoscendo a piccoli passi la nuova realtà barese. Dal cibo al dialetto, l'attaccante italo-nigeriano racconta: "Devo dire che sono uscito poco in questo periodo. - ha spiegato a La Gazzetta del MezzogiornoBello il centro, ho mangiato benissimo il pesce in un ristorante, mi sfugge il nome. Qualcosa che comincia con la “p” credo. Però, i baresi non me ne vogliano, mi mancano ancora orecchiette e cime di rapa. La prima parola in barese? "Tr...., ma già la conoscevo perché in passato ho giocato con baresi. E poi un famoso intercalare barese, “uè faccie d ...”.

L'ex Spezia coglie l'occasione per parlare anche della sua terra d'origine, la Nigeria: "Non esaltante, la conosco poco. Ma è la mia terra, lì sono tornato un paio di volte, ma è da 15 anni che non ci metto piede. Mi piacerebbe fare un salto lì, se fosse piu tranquilla. Mia madre dice non ci sono problemi, però lei vive a Torino".

Nigeria, grande tradizione di attaccanti? Il numero 17 del Bari la pensa così: "Credo che la Nigeria calcisticamente sia un po’ come l’Italia. Una potenza del passato, anche se ha vnito la Coppa d’Africa di recente". Un pensiero alla Nazionale? Sì, ci ho pensato, ma non è facile. Non voglio scendere a compromessi con nessuno".

La doppietta contro il Frosinone ha già mostrato le capacità balistiche dell'ariete dei galletti. Ebagua rammenta così alcune delle sue prodezze"Un tacco volante contro il Siena, tre-quattro rovesciate o sforbiciate, un tiro a giro col Modena, uno al volo con il Vicenza". Tuttavia ci sono anche taluni aspetti negativi, uno su tutti il razzismo nel calcio: "Posso dire di non essere mai stato vittima di simili episodi. - ha precisato - Insulti in campo, ma fa parte del gioco. a quelli dei tifosi non ho mai dato peso. A Varese piccoli contrattempi, ma perché avevano male interpretato ciò che avevo detto. L’igno - ranza si trasformò in razzismo".

Calcio e non solo. L'attaccante biancorosso svela quello che è il suo hobby preferito: "Il poker. Anche il Bari dovrà giocare la sua partita. Deve essere diligente, osare, senza timori, ma con testa. Desideri? Vorrei prendere delle lezioni di tennis".

Sezione: News / Data: Lun 02 febbraio 2015 alle 10:00
Autore: Redazione TuttoBari
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