Si celebra oggi il settantesimo anniversario del Giorno della Memoria, in ricordo delle tante vittime innocenti morte nei campi di concentramento nazifascisti. Un evento figlio della tragicità della seconda guerra mondiale, e che vide la morte di ben 6 milioni di individui di origine ebraica. Tra questi, anche un ex allenatore del Bari: l'ungherese Arpad Weisz, in Puglia nella stagione 1931/32 in occasione del primo campionato della storia dei galletti in Serie A, conclusosi con la salvezza dopo il vittorioso spareggio contro il Brescia.

Quella dell'ex tecnico di Inter e Bologna, tuttavia, non fu l'unica morte illustre per i colori biancorossi durante il secondo conflitto mondiale. Nell'aprile del 1939 perse la vita anche il giovane centravanti Cesarino Grossi (prozio di uno dei redattori della nostra testata), durante una missione in Albania con l'esercito italiano. Il decesso, secondo le versioni ufficiali, sarebbe avvenuto in seguito ad un colpo di fulmine ricevuto dallo stesso giocatore (versione che non hai mai convinto del tutto). Una perdita pesante che tolse al Bari un giocatore abile sia dal punto di vista tecnico che da quello realizzativo (15 reti in 46 presenze). 

Sezione: News / Data: Mar 27 gennaio 2015 alle 09:15
Autore: Domenico Brandonisio
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