Marco Romizi è un lottatore silenzioso. Di quelli che stanno al proprio posto, aspettano l'occasione giusta e rispondono con i fatti sul campo. Oggi l'incontrista classe 1990, in un primo bilancio della stagione, risulta sempre a referto, ma non come attore principale. Sono solo ottanta i minuti collezionati nei quattro incontri disputati dal centrocampista aretino. 

Cambiano le gerarchie in riva all'Adriatico, dunque, dove il Romizi che aveva padroneggiato la linea mediana della passata stagione (ventinove presenze condite da due reti) dovrà fungere da alter ego di Massimo Donati e consentirgli respiro a partita in corso o sostituirlo nel caso di impegni troppo ravvicinati che potrebbero richiedere un dispendio di energie piuttosto elevato. Come nel caso del turno infrasettimanale di oggi, dove con ogni probabilità Devis Mangia beneficierà dell'indiscussa qualità del numero quattro biancorosso davanti alla difesa.

Romizi non disperi. Era andata così, anzi peggio, nello scorso torneo, quando - nelle prime quattro sfide - il gladiatore biancorosso ne disputò solo tre, subentrando sempre dalla panchina e collezionando la miseria di trentacinque minuti. Poi la svolta e un posto da titolare strappato prima a Marco Fossati e poi ad Andrea De Falco.

Quest'anno la concorrenza sarà differente, ma Romizi - grazie al ritorno del centrocampo a tre - è pronto a insediare tutti. E oggi potrebbe toccare a lui.

Sezione: News / Data: Mar 23 settembre 2014 alle 08:30
Autore: Marco Fornaro
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