La prima finale di Champions League nella storia dei tifosi dell'OM resta ancora un ricordo vivo e agrodolce. Soprattutto nel cuore di chi, come Alain Soultanian, tocca con mano le vicissitudini del club marsigliese. Fisioterapista del club transalpino da oltre 30 anni, ai microfoni di Om.net racconta la sua personale esperienza a proposito della finale di Bari.

"Ho un ricordo sia positivo che negativo di quella sera. Da un lato era per tutti la prima finale di Coppa Campioni per l'Om, e quindi eravamo davvero entusiasti. Dall'altro lato, c'era anche una eccessiva sicurezza da parte di tutti noi, convinti di avere difronte un avversario ampiamente alla nostra portata. E invece ecco la grossa delusione", introduce così Soultanian il racconto di quella giornata.

Il fisoterapista svela poi un curioso aneddoto nel dopo-partita con Franz Beckembauer, allora direttore sportivo della società marsigliese. "Alla fine del match mi ritrovo spaesato. Mi avvicinai a Franz chiedendogli come fosse stato possibile perdere una partita del genere. Mi rispose semplicemente che non avevamo giocato per vincere, ma per ottenere il massimo risultato col minimo sforzo".

Infine, non manca un'ultima considerazione sul ritorno degli Olympiens a Bari dopo 23 anni, visto positivamente malgrado il brutto precedente europeo. "Sono contento di tornare qui. E' una sorta di piccolo pellegrinaggio, ci riporta indietro di 23 anni. Ci riunisce. E penso anche di aver finalmente digerito quella batosta".

Sezione: Prossimo Avversario / Data: Mer 30 luglio 2014 alle 17:30
Autore: Domenico Brandonisio
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