Ne è passata di acqua sotto i ponti dopo quel 28 ottobre. Il Bari di Mangia, allora in ripresa, ospita un impaurito Pescara, scosso dopo lo 0-5 incassato dal Carpi e dopo un avvio di stagione negativo sotto tutti i punti di vista. Una sconfitta rischiava di costar caro al tecnico Baroni, che sul pareggio del San Nicola ha invece poi costruito le prime basi per la risalita. 

La ripresa in campionato degli abruzzesi è evidente. I delfini sino a gennaio mantengono un trend sì discontinuo ma utile a risollevarsi dalle sabbie mobili della classifica. Dal mercato di riparazione in poi, il filotto vincente. Sei risultati utili consecutivi (quattro vittorie e due pareggi) per rilanciare le quotazioni di una squadra capace di rialzarsi e assediare la zona play-off in settima posizione.

Fondamentale è stato il ritorno del "Sindaco", Marco Sansovini. Aveva lasciato l'Adriatico con la Serie A conquistata al fianco di Immobile, Insigne e Verratti. Poi ha faticato tra Spezia e Virtus Entella. Ha faticato anche il Pescara in questi anni di transizione. Il nuovo matrimonio diventa dunque necessità, con i numeri di Sansovini che tornano ottimali. Dai soli quattro centri in diciassette partite con l'Entella, ne segna sei in sette partite con i biancoazzurri.

È diventata una vera macchina del gol la compagine pescarese, più abile - in realtà - a colpire di rimessa. Lo testimoniano le 32 reti messe in fila lontano da casa (su 53 totali) e le sette vittorie esterne di fronte alle sole cinque davanti alle mura amiche. La trasferta di Bari deve aver insegnato tanto. A colpire in contropiede e non mollare mai. 

Sezione: Prossimo Avversario / Data: Ven 20 marzo 2015 alle 16:30
Autore: Marco Fornaro
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