La ventiquattresima giornata di campionato si apre al sabato con due anticipi di lusso, che interessano le zone di vertice del nostro campionato. La Juventus, in attesa della Champions martedi, ospitano la Fiorentina di Montella, squadra organizzata e da sempre ostile ai colori bianconeri. La squadra di Conte parte col piglio giusto e sblocca con il bolide di Vucinic dalla distanza. Sempre nel primo tempo è Matri a realizzare il raddoppio, dopo una grande azione personale di Vidal. Finisce 2-0 in una partita stradominata dai campioni d’Italia, capaci di annichilire una compagine valida come quella viola. In serata all’Olimpico di Roma va in scena la sfida tra le inseguitrici dei bianconeri, la Lazio ed il Napoli. Parte alla grande la squadra di Petkovic, che sblocca con il gran gol di Floccari in apertura. Partita bellissima e ricca di occasioni da una parte e dall’altra (traversa di Cavani, palo di Floccari). La Lazio gioca un gran calcio ma il Napoli nel finale riacciuffa il pari con Campagnaro, sugli sviluppi di un calcio d’angolo ma l’ultima emozione la regala ancora il vice Klose, che stampa il suo colpo di testa sulla traversa. Un punto per parte che fa sorridere la Juventus, tornata a +5 sulla compagine di Mazzarri. La domenica si apre con il lunch match tra Parma e Genoa, due squadra che hanno un trend opposto nelle ultime partite. Finisce 0-0 con i grifoni più vicini ai tre punti, con i due legni colpiti dall’ottimo Bertolacci, vero uomo chiave nello scacchiere di Ballardini. Il punto non smuove la classifica deficitaria dei liguri mentre conferma il momento di appannamento che la squadra di Donadoni attraversa nelle ultime settimane. Pareggio e tanti rimpianti nello scontro salvezza del Barbera tra Palermo e Pescara, due squadre invischiate più che mai nella lotta per non retrocedere. I delfini abruzzesi passano addirittura in vantaggio con la zuccata del redivivo Bjarnasson, islandese fino ad ora poco utilizzato da Bergodi. La squadra del nuovo tecnico Malesani rialza la china e si rimette in partita con il gol di Fabbrini. Inutile il forcing finale dei rosanero, che restano nella “zona rossa” della classifica in aperta contestazione con i propri supporters. Pareggio per 1-1 anche nell’altro scontro diretto per la salvezza tra Bologna e Siena. I toscani si confermano in grande forma con il vantaggio del nigeriano naturalizzato svizzero Emeghara, ancora in gol dopo quello all’Inter. La squadra di Pioli pareggia quasi nell’immediato con il solito Kone, che sfrutta alla perfezione l’assist di Diamanti. Un punto che serve poco ad entrambe le squadre, soprattutto a quella di Iachini che resta ultima insieme al Palermo. Pareggio a reti bianche e pochissime emozioni in Atalanta-Catania, due squadre che stanno disputando un ottimo campionato. Partita condotta per larghi tratti dai padroni di casa ma forse, l’unica occasione prodotta in partita, capita sui piedi di Castro, che manca il vantaggio etneo di un soffio. Per il resto tanti sbadigli per il pubblico dello stadio Atleti Azzurri d’Italia, abituato a partite di ben altro vigore agonistico. Nonostante l’allontanamento di Zeman dalla panchina non si ferma la caduta libera della Roma, che a Marassi subisce un nettissimo 3-1 dalla splendida Sampdoria di Delio Rossi, risalita dalle paludi della zona bassa. Dopo aver sprecato tantissimo nel primo tempo la squadra di Andreazzoli crolla sotto i colpi di Estigarribia e dell’ottimo neoacquisto Sansone. Osvaldo “ruba” un rigore a Totti e lo calcia malissimo, facendo fare bella figura a Romero.  Lamela, all’undicesimo gol stagionale, prova a riaprire il match, chiuso dopo pochi minuti da Icardi, al nono centro in stagione. Nel finale grandi polemiche tra i giocatori giallorossi e Delio Rossi, reo di aver mostrato il dito medio a Burdisso. Pareggio con gol ad Is Arenas tra Cagliari e Milan, match acceso in settimana dalle vicende relative allo stadio dei sardi. Ibarbo accende il nuovo stadio rossoblu con una splendida torsione su punizione di Conti. La squadra di Pulga gioca bene e mette sotto i rossoneri, con un El Shaarawy apparso eclissato dalla presenza di Balotelli. A otto minuti dal termine Astori stende ingenuamente proprio l’ex Manchester City e regala il rigore ed il pari realizzato dallo stesso Balotelli, ad Allegri. Nel finale l’assedio degli ospiti si spegne sui guantoni di Agazzi. Vittoria di misura per l’Udinese di Guidolin contro il coriaceo Torino di Ventura. In apertura Pereyra sblocca la situazione sfruttando la corta respinta di Gillet su tiro di Di Natale. Per il resto partita con poche emozioni, caratterizzato dalle veementi proteste di Ventura (espulso) per due netti rigori non concessi ai granata. L’Udinese si avvicina alla zona Europa League agganciando il Catania a quota 46. Nel posticipo sfida cruciale per l’Inter di Stramaccioni, chiamata a rialzarsi dopo le ultime uscite e che ha possibilità di staccare nuovamente il Milan nella corsa alla zona Champions. I nerazzurri partono fortissimo con il vantaggio a freddo di Cassano, abile a battere Puggioni con un destro in diagonale. Il Chievo è ordinato e si rimette in partita con il gol di Rigoni. L’Inter sembra un’altra squadra rispetto al disastro di Siena e ripassa in vantaggio dopo cinque minuti con lo stacco imperioso di Ranocchia. Nella ripresa i nerazzurri arrotondano il risultato con il rientrante Milito, al nono centro stagionale. Stramaccioni può respirare e torna sopra il Milan ad un solo punto dall’obiettivo stagionale della qualificazione in Champions.

Sezione: Serie A / Data: Lun 11 febbraio 2013 alle 11:00
Autore: Luigi Risucci
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