Paulo Vitor de Souza "Barreto" e Sergio Luis Donizetti "Joao Paulo": brasiliani contro. Entrambi carioca, entrambi attaccanti, entrambi funambolici ed entrambi determinanti. Vista così, la sfida sembrerebbe essere su un livello di assoluta parità. E invece, andando in profondità, si scopre che le differenze tra i due sono tali e tante che il paragone non può reggere.

I numeri sono tutti a favore del giovane, ovvero il bomber di Rio, che è a Bari da tre stagioni e che si è reso protagonista delle splendide cavalcate che hanno condotto i galletti dalla serie cadetta al decimo posto in massima serie. I 41 gol realizzati tra Serie B e Serie A gli hanno permesso di staccare il connazionale rivale (che si fermò a 24 reti, realizzate nei cinque anni di militanza in biancorosso) e di entrare nella "Top Ten" dei bomber baresi di tutti i tempi (è all'ottavo posto, ex-aequo con Lucio Mujesan). C'è da dire che però la vena realizzativa di Joao Paulo subì un brusco stop, a causa del tremendo infortunio scaturito dall'impatto con Lanna della Sampdoria, proprio quando il bomber di Campinas si trovava all'apice della sua maturità calcistica.

Ma come nella vita non contano solo i soldi, così anche nel calcio l'amore per un calciatore non lo si misura solo in base ai gol che questo realizza. E qui dunque l'inerzia della partita, tra il giovane ed il vecchio, vira nettamente in direzione del secondo. Sarà per il modo "atipico" di essere brasiliano fuori dal campo, così timido e riservato da sembrare quasi schivo, ma Joao Paulo ha lasciato nei cuori dei tifosi baresi un solco indelebile, al punto da suscitare curiosità anche tra i più giovani, che tramite i filmati di You Tube hanno la fortuna di poter rivivere le sue gesta con la maglia del Bari.

Le dichiarazioni dei giorni scorsi di Barreto, il solco invece lo hanno scavato tra di loro, tra i due attaccanti di colore. Barreto, in tutta onestà, ha ricevuto molto dai supporters baresi in termini di affetto ed attenzioni, ma non ha mai pienamente corrisposto l'amore per i colori biancorossi e per la città. Di contro, Joao la maglia del Bari l'ha amata davvero e non ha mai pensato di "cambiare aria", nemmeno quando, da giustiziere del Milan, le sue quotazioni levitarono notevolmente. Se quel maledetto pomeriggio del 15 settembre 1991, il fato non avesse strappato le pagine più belle del futuro del brasiliano più amato della storia del Bari, certamente costui sarebbe diventato una bandiera per i colori biancorossi.

Il calcio è certamente cambiato negli ultimi vent'anni, le bandiere non esistono più; come sono cambiati i calciatori, molto più ambiziosi e desiderosi di ottenere guadagni sempre più importanti. Tuttavia, c'è una sensazione diffusa da queste parti: che, di qui ad altri vent'anni, a Bari si ricorderà con affetto molto più Joao Paulo rispetto a Vitor Barreto.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 05 marzo 2011 alle 08:00
Autore: Mauro Solazzo
vedi letture
Print