L’ex biancorosso Raffaele Quaranta, intervenuto ai microfoni della nostra redazione, ha raccontato come sta vivendo l’attuale momento storico: “Come tutti quanti gli italiani, chiuso in casa e aspettando tempi migliori. Per me che comunque lavoro sempre in giro, soprattutto all’estero, diciamo che la situazione è diventata un pochino più dura, perché il lavoro si è bloccato. Dobbiamo stare chiusi e fermi in casa, con la speranza che ritorni quanto prima almeno un po’ di tranquillità per poter tornare a lavorare”.

Pur non avendo mai debuttato in campionato con il Bari, la sua esperienza di crescita è stata comunque del tutto positiva: “Ricordo di essere arrivato a Bari nel lontano 1982/83, trovandomi nelle giovanili biancorosse con la retrocessione dalla serie B alla C, quando addirittura venne Gigi Radice ad allenare. Poi ho vissuto direttamente la risalita dalla serie C fino alla A. In quegli anni mi allenavo con la prima squadra, mentre il sabato andavo a giocare in Primavera. Dato che all’epoca le rose non erano molto ampie, alcune volte mister Bolchi mi portava con loro. Mi fece esordire nella partita di Coppa Italia con la Fiorentina, ma in campionato non ho mai giocato con la prima squadra. Però i miei ricordi sono tutti positivi. Tra l’altro da un mese a questa parte abbiamo costituito un gruppo dei galletti delle giovanili anni ’80, dove fanno parte anche Onofrio Loseto, Terracenere e Amoruso, capitanato da mister Pasquale Loseto che allora ci allenava”.

Sulla stagione del Bari attuale, l’ex centrocampista ha valutato: “Sicuramente è partito male, riprendendosi poi in corsa. Il problema è che ha trovato una Reggina che non ha mollato. I valori del Bari sono quelli di vincere il campionato, secondo me alla fine ci poteva anche stare, perché comunque è una sofferenza vederlo in serie C, non solo per i baresi ma per il calcio stesso. Una società che è sempre stata tra A e B, la terza serie non dovrebbe più appartenergli”.

Il presente di Quaranta, però, si chiama Inter“Da quattro anni sono allenatore del progetto Inter Academy. Vado in giro per il mondo: dalla Cina alla Slovacchia, passando per l’Arabia Saudita. A seconda della richiesta della presenza e di dove l’Inter apre questi progetti, noi siamo lì presenti per tre mesi come permanenza. Sostanzialmente su dodici mesi, copriamo sette-otto mesi fuori”.

Quaranta, nato a Poggiardo, proprio in nerazzurro ha conosciuto da vicino mister Conte, suo conterraneo. La stima per il tecnico salentino è testimoniata pure dal loro abbraccio presente nella sua foto profilo di Facebook: “Conte ha fatto la storia anche del Bari, l’Inter ha scelto il top degli allenatori italiani. Ha iniziato un progetto che penso e spero sia di lunga durata, noi interisti siamo felici di averlo con noi”.

Sezione: Esclusive / Data: Sab 25 aprile 2020 alle 11:30
Autore: Gabriele Bisceglie
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