Dal Toritto alla Nazionale. Questo il percorso calcistico di Francesco Caputo, che nei prossimi giorni, a 33 anni suonati, risponderà alla prima convocazione in azzurro, dopo i 21 gol messi a segno con la maglia del Sassuolo nell’ultimo campionato di A. La punta sarà, quindi, tra le potenziali frecce all’arco del commissario tecnico Mancini per la doppia sfida di Nations League contro Bosnia e Olanda, il 4 ed il 7 settembre. Il curriculum dell’attaccante parla chiaro: si è meritato tutto a suon di prestazioni.

Dopo le esperienze dilettantistiche con il Toritto, come detto, e nella sua Altamura, la chiamata del Noicattaro, in C2, e la grande occasione nel Bari di Conte, nel 2008-’09. Qui "Ciccio" offrì il suo contributo di reti per raggiungere in biancorosso la serie A, mettendo a segno 10 segnature, con una storica tripletta al Grosseto, al S. Nicola. Ma, quell’estate, il prestito alla Salernitana gli tolse la possibilità di misurarsi con la massima serie. Categoria assaggiata solo per 6 mesi, con Ventura alla guida dei galletti, nel 2010. Un gol al Cesena, e poi il passaggio al Siena, nel mercato invernale, ancora in tandem con Conte e Perinetti, per conquistare di nuovo sul campo la promozione dalla B.

Nel 2011 il rientro in riva all’Adriatico, dove diventò un punto fermo del Bari di Torrente. Dopo un inizio difficile, si affermò come miglior goleador in squadra, mettendo a segno 9 gol il primo anno e 17 il secondo. Poi lo stop di una stagione, per il coinvolgimento nello scandalo calcio-scommesse, dal quale, va detto, uscì pulito a livello penale. Fu quella squalifica a minare il rapporto, fino ad allora idilliaco, tra Caputo e la piazza barese.

Da lì nascono i sospetti, i fischi, le illazioni, che caratterizzarono l’ultima annata della sua esperienza nel capoluogo pugliese. Con Paparesta presidente, e la fascia da capitano al braccio, assegnata proprio a lui, reduce da un anno di stop, in un contesto desolante. Fu quella una compagine che non riuscì nemmeno a giocare i playoff in B, deludendo fortemente le attese. A pagare per tutti fu proprio Caputo, autore di qualche errore di troppo sotto porta, comprensibile alla luce della lunga sosta patita. Ma molti tifosi non capirono, e vennero giù critiche anche ingenerose, verso un ragazzo che, comunque, la sua decina di prodezze la mise a referto anche quell’anno lì.

Da quella brutta pagina, Caputo è venuto fuori più forte di prima. Ripartendo, armi e bagagli, da una piccola piazza come Chiavari, tra le file dell’Entella. In due anni, 35 volte ha trafitto i portieri avversari in campionato, con i liguri, meritando la chance di Empoli. Ventisei gol in B, il primo anno, sedici il secondo in A. Ora, con il Sassuolo, l’ennesimo exploit. Bravo Ciccio, bomber nostrano. L’azzurro ti aspetta.

Sezione: Gli ex / Data: Ven 28 agosto 2020 alle 13:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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