Si prospetta una stagione di vitale importanza per il futuro del Bari. Una formazione chiamata a non fallire, al terzo anno consecutivo di Serie C. Per analizzare meglio i movimenti e la preparazione della squadra, abbiamo sentito Giuseppe Alberga. L’ex storico portiere dei galletti (1984-1997), intercettato in esclusiva dai nostri microfoni, si è soffermato sulla gestione degli allenamenti, minati dal focolaio Covid: "Non è stato facile lavorare con pochi elementi. Al mister serve tempo per farsi conoscere. Tuttavia l’inizio del campionato è lontano, c’è tempo per recuperare. Anche perché non sono più i ritiri di una volta, che duravano 40-50 giorni. Ora a tutte, anche big e squadre estere, bastano un paio di settimane. Il lavoro è molto cambiato in meglio".

Sul lavoro di Polito e l’innesto di nuove pedine: "Penso che non è mai facile venire a Bari per un direttore. Piazza di altissimo livello, in cui ha trovato tantissimi giocatori con un contratto importante e dunque difficili sistemare. E’ stato bravissimo a portare 3 elementi funzionali, ora se riesce a piazzare quei 2-3 esuberi, vedremo altri colpi. Mi aspetto quel qualcosa in più proprio dagli innesti. I rinnovi? La società ha dato un grande segnale di fiducia ai giocatori con più esperienza come Antenucci, Di Cesare e Frattali. Spero lo apprezzino, ma ho pochi dubbi vista la loro caratura".

Sul campionato: "Per vincere serve trovare la giusta dimensione ed equilibrio. Serve un mix tra giovani e grandi esperti. Per Mignani sarà fondamentale partire alla grande, magari con 5-6 vittorie. Fare come la Ternana perché poi rincorrere è sempre più difficile. Anche perché ci chiamiamo Bari, ovunque andremo, tutti vogliono mostrare qualcosa in più. Rivali? Le solite. Sicuramente le grandi piazze che hanno un sostegno economico sono sempre da temere come Catanzaro e Palermo. Poi anche in ottica riapertura stadi. Il Bari ha una tifoseria da top 10 in Italia, un elemento fondamentale".

La gestione delle risorse: "Sotto questo profilo, cosa puoi dire alla famiglia De Laurentiis? Negli ultimi anni hanno speso circa 30 milioni di euro ma purtroppo l’aspetto economico non è l’unico. Per vincere serve racchiudere tanti aspetti e purtroppo non bastano una società grandissima, una città fantastica ed una grande squadra. Io nel 2015 andai ad allenare i portieri a Benevento con mister Auteri. In 10 anni la società aveva speso 128 milioni, noi 4,5-5 abbiamo vinto il campionato".

Sul possibile approdo di Manè al Napoli: "Dobbiamo ricordarci da dove veniamo, un fallimento, ed il Bari per questo ha perso molti ragazzi. Fa però piacere che il settore giovanile, ripartito da poco, sia già sulla buona strada. Mercurio, Manè, Plitko, elementi che sta riuscendo a valorizzare. Poi ci sono le strategie di mercato, ma la proprietà è questa. Se investono ci sta, alla fine non è che prendono Manè gratis. Lo pagano e i soldi finiscono nelle tasche del Bari". 

Sezione: Esclusive / Data: Lun 02 agosto 2021 alle 17:30
Autore: Gianmaria De Candia
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