Esprimere calcio in quel di Pagani, domenica scorsa, era francamente difficile, con le precarie condizioni del terreno di gioco che sfavorivano la formazione biancorossa. Eppure anche nel fango campano la qualità di Raffaele Bianco è venuta fuori, guidando la linea mediana del Bari all'assalto del bunker avversario.

Con il passare del tempo il giocatore originario di Anversa si è rivelato sempre più importante all'interno dello scacchiere biancorosso. La sua assenza, nelle partite contro Catania e Vibonese, si è fatta sentire, perché è mancato qualcuno in grado di dettare i ritmi in mezzo al campo e di collegare il resto della squadra con l'attacco. Risultato: Antenucci e Simeri erano troppo isolati ed il Bari faticava a tradurre il possesso palla in occasioni da rete, complici anche le prestazioni leggermente sottotono di Schiavone.

Bianco è stato importante quando schierato come mezzala, ma soprattutto come metronomo in grado di dettare i tempi del gioco e di collegare le due fasi della manovra biancorossa. Dai suoi piedi sono passati un gran numero di palloni: è in regia che il centrocampista si è messo maggiormente in mostra, risultando indispensabile per il Bari.

Soprattutto dopo il passaggio al nuovo modulo, il 4-3-1-2, mantenere la sfera fra i piedi sarà sempre più importante, e per farlo Vincenzo Vivarini dovrà contare sempre di più sulla qualità dei suoi interpreti in mediana. Bianco e la sua esperienza son pronti a guidare la nuova missione.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 19 novembre 2019 alle 23:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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