Il portiere classe 2001 Elia Caprile è pronto ad accasarsi in riva all'Adriatico, sponda Bari. Il ventenne di proprietà del Leeds, reduce dall'esperienza in Lega Pro con la Pro Patria, andrebbe ad affrontare la sua prima esperienza cadetta. 

Intervenuto ai nostri microfoni, l'ex portiere biancorosso Claudio Bigica, ha sottolineato la necessità di fidarsi dei giovani calciatori, come lo stesso Caprile, permettendogli di esprimere le proprie qualità in realtà ambiziose: "Non conosco Caprile personalmente però sono certo che il direttore Polito è sempre molto attento al mercato e chi meglio di lui può giudicare un portiere, soprattutto giovane. Io da ex portiere dico che bisogna fidarsi dei giovani e affidarsi, possono essere una risorsa importante. Se un portiere non gioca come fa a fare esperienza? Ci sono portieri importanti: fidiamoci dei portieri e fidiamoci dei giovani in grado di stupire, anche in B. Bari può essere una città importante, può permettere a questi ragazzi un'ottima crescita. Poi sarà il campo a valutare però sono certo che fra Polito, Maurantonio, si saprebbe tirar fuori il meglio da questo ragazzo".

Il possibile binomio Frattali-Caprile: "Frattali fino ad ora ha dimostrato di essere un ottimo portiere, ha fatto categorie superiori. Di sicuro potrebbe essere un binomio importante con Caprile, perché se dovessero decidere di far crescere all'ombra di Frattali questo ragazzo, Gigi sarà in grado di dargli i giusti consigli per farlo crescere al meglio. A prescindere da chi faranno giocare, anche se Frattali dovesse addirittura essere il secondo, sono certo che saprà dare, da grande uomo quale è, tutti i consigli giusti a questo giovane affinché si possa affermare".

Bigica non ha dubbi, bisogna far esordire i giovani e aiutarli fin dai momenti del primo settore giovanile: "I giovani se sono bravi è giusto che giochino: ai miei tempi il giovane più importante è stato Gigi Buffon, hanno avuto coraggio a farlo esordire e hanno avuto ragione. Sono i giovani il futuro del calcio ed è giusto che vengano lanciati e gli vengano date le giuste opportunità. Chiaro che sono più acerbi e possono commettere qualche errore però si possono perdonare dei peccati di inesperienza. Il monito deve venire dalle scuole calcio, dai settori giovanili. Cerchiamo di lasciare i ragazzi liberi di esprimere il proprio valore senza troppe gabbie tattiche, cerchiamo di dargli la giusta voglia. Ci vogliono istruttori in grado di formare uomini, l'uomo è quello che poi alla lunga viene fuori; a fare la differenza è la voglia, la cattiveria agonistica, la fame, tutte quelle caratteristiche che si possono provare a inculcare sin da giovani".

Sezione: Esclusive / Data: Gio 30 giugno 2022 alle 23:00
Autore: Michele Tedesco
vedi letture
Print