Dopo esattamente 12 anni (correva l’anno 2007 quando il Napoli riconquistò l’accesso in Serie B), un’altra squadra sotto il timone dei De Laurentiis, ovvero il Bari, proverà l’importante balzo in avanti, raggiungendo la tanto agognata Serie B.

Anni diversi, con un’azienda probabilmente ancora in fase embrionale e non al livello mastodontico di oggi, ma con le stesse ambizioni e diverse analogie in comune. La prima che balza all’occhio è quella relativa all’organizzazione e alla fame di vittorie. Già un decennio fa, l’obiettivo dichiarato, senza usare mezzi termini, era solo uno: vincere.

Tante similitudini anche nei componenti della squadra, con alcuni elementi di spicco senza dubbio riconducibili all’attuale rosa biancorossa: basti pensare all’esperienza e qualità tra i pali di Gennaro Iezzo, tranquillamente paragonabile a quella dell’esperto Pierluigi Frattali, autentica sicurezza per i pugliesi. In difesa, similitudini le troviamo nel leader e uomo di spicco, che all’epoca fu Gianluca Grava per i partenopei e attualmente è Valerio Di Cesare per i biancorossi. Entrambi oltre che leader, considerati giocatori di qualità assoluta non solo per la Lega Pro. Sulla fascia, percorso simile a  uno dei colpi di mercato biancorossi proveniente dalla massima serie, ovvero Filippo Costa, fu quello di Mirko Savini, arrivato a Napoli sempre dalla Serie A (arrivò dalla Fiorentina). Nel giro di due anni riconquistò con i partenopei il ritorno in massima serie.

Passando al centrocampo, in quello partenopeo all’epoca, ci fu un elemento dalla grande qualità e fantasia, capace di costruire ai piedi del Vesuvio le sue fortune: trattasi di Mariano Bogliacino, tra l'altro noto ex, il cui profilo potrebbe ricollegarsi ad un giovane centrocampista biancorosso pronto ad emularlo: Michael Folorunsho. Tante le speranze e le buone impressioni sull'italo-nigeriano, in attesa che sia il campo a giudicarlo.

Una chiosa inevitabilmente è sul reparto offensivo, quello che senza dubbio fece sognare i partenopei e farà si spera, sognare i tifosi del Bari. Il paragone qui cade tra i due elementi di spicco degli attacchi: Emanuele Calaiò, si rivelò il vero colpaccio per il reparto offensivo napoletano, l’arciere a suon di gol trascinò i suoi fino alla Serie A. Altrettanto ci si aspetta, inutile negarlo, dal bomber Mirco Antenucci: la carriera parla per lui ed i 16 gol nelle ultime due stagioni in Serie A, non possono che essere il miglior biglietto da visita possibile.

Bari e Napoli, una proprietà e diverse analogie. Alla base, un unico e concreto fattore che non varia negli anni: la programmazione.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 23 luglio 2019 alle 19:00
Autore: Francesco Patruno
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