Questa sera il presidente Luigi De Laurentiis è stato ospite della trasmissione "Calciomercato - L'originale" in onda su Sky Sport. Il numero uno del Bari si è così soffermato sulle dinamiche che hanno portato alla rivoluzione societaria e tecnica delle ultime settimane: "Appena finita la partita di Reggio Emilia è stato come prendere un cazzotto nello stomaco. In quella gara abbiamo abbiamo perso uno dei nostri migliori attaccanti dopo 10 minuti e ci è stato annullato un gol che magari con il Var ci sarebbe stato dato. Non ci è andata bene. Per un po' di settimane sono stato molto annebbiato, non riuscivo a capire bene cosa dovevo fare. Dovevo ritrovare motivazioni ed energia. La piazza ha avuto una risposta incredibile, sono stati vicinissimi. Hanno veramente dato una grande dimostrazione d'affetto e la forza di ripartire. Da quel momento ho pensato di cambiare direttore sportivo e allenatore, creare una rosa diversa e ripartire da zero".

Sul nuovo direttore sportivo"A Bari lo chiamano Tom Cruise, sui social si sono scatenati per questa somiglianza. Quest'anno è in atto una sorta di mission impossible. Ciurria e Lollo? Romairone sta trattando nuovi giocatori e quindi la responsabilità è sua. Dobbiamo dividerci bene i compiti".

Le ambizioni: "Sono molto importanti, magari riportare la squadra ai fasti degli anni '90. Se poi arrivassimo più in alto, sarebbe fantastico. Per ora pensiamo ad andare avanti. Quest'anno dopo la grossa delusione, siamo ancora più concentrati a non sbagliare nessuna mossa. Sarà un campionato difficilissimo, c'è il Palermo, il Catania, grandissime squadre. Il nostro è un girone di ferro ma con la lucidità abbiamo cambiato un po' tutto, non sarà facile ripartire con un impianto nuovo".

Il rapporto con la città: "Bari mi ha adottato e io mi trovo veramente bene. Una città fantastica e che ha uno spirito fortissimo. L'anno scorso abbiamo fatto una ricerca, evidenziando che ci sono almeno 1,2 milioni di tifosi biancorossi. Un bacino d'utenza importante, sentiamo molto questa responsabilità. Hanno un amore unico verso la squadra". 

Chiosa finale sul rapporto con il padre Aurelio"Abbiamo gli stessi valori e passioni, condividiamo tanto in famiglia. Come imprenditore lui è un uomo libero, si è costruito da solo e si è saputo diversificare in più campi. E' una fonte d'ispirazione. Ero già competitivo ma lui mi hai spinto a fare di più. Quando ho preso il Bari, mi ha lasciato andare. E' stato sempre molto rispettoso e mi ha lasciato spazio". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 17 settembre 2020 alle 07:00
Autore: Gianmaria De Candia
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