Intervista a Luigi De Laurentiis sul Corriere dello Sport. Dichiarazioni sincere di chi si sta approcciando al calcio con occhio curioso. "Capisco poco di calcio, esattamente come papà all'alba del nuovo progetto. In linea di massimo ero, e non sarò più, quello degli Europei e dei Mondiali. Per me il calcio era sintetizzato agli eventi imperdibili, quando devi esserci per il tuo senso di appartenenza". 

"Le mie giornate sono sempre piene, pienissime. E non ho un minuto per respirare", dice. "Da martedì a venerdì sono un cittadino pugliese. Poi torno a Roma, dove ho famiglia e gli altri interessi, e rientro a Bari soltanto se giochiamo in casa. Ne ho saltata soltanto una al San Nicola".

E proprio sullo stadio spiega... "Stiamo valutando cosa fare, come fare e quando fare. Di sicuro saremo attentissimi". L'altro obiettivo... "Nazionalizzazione e internazionalizzazione del brand. In Italia c'è oltre un milione di persone, forse siamo più vicini al milione e mezzo, fidelizzate per il Bari. Vogliamo andare oltre. E abbiamo affidato alla Nielsen una ricerca che superi qualsiasi confine".

Un episodio... "L'altro giorno ho pubblicato su Instagram la storia di una signora, Francesca, che mi proponeva i dolci, le ho chiesto le orecchiette... Ho il desiderio di vivere la realtà, quasi come se fosse un porta a porta. E in questo modo la fidelizzazione sarà totale. Bari ci ha accolto con entusiasmo eccezionale".

Approccio tecnologico, De Laurentiis spiega: "Bari e Napoli hanno un appeal straordinario, sono città nate per trasmettere entusiasmo, appeal, amore. Il 13 settembre ho chiesto una totale apertura social. Lo slogan deve essere soprattutto quello di un'azienda che ha il dovere di fare sentire il tifoso come se fosse a casa, comodo e con qualsiasi confort". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 18 ottobre 2018 alle 08:30
Autore: Redazione TuttoBari
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