"Andiamo avanti, inutile aggiungere benzina... Ce la giocheremo ad Avellino. Pur non essendo al top della condizione, domenica avremmo strameritato la vittoria. Segno che questo Bari ha sempre fame". Valerio Di Cesare torna sulle polemiche arbitrali della gara col Picerno e si proietta sulla sfida di domenica.

"Mi prendo il merito di avere affrontato la Serie D con grande umiltà. È un campionato molto duro, fai fatica se non lo prendi sul serio. Pensavo fosse più semplice, invece i giorni non passavano mai. C’entra poco con il calcio vero", dice a La Gazzetta dello Sport. Poi racconta: "Da giovane non avevo la stessa voglia di vincere. Questione di testa. Ma è pur vero che ho scelto sempre le sfide più difficili, quelle che mi stimolavano in maggior misura. Giocare nel Parma o con il Bari non è la stessa cosa che andare nel Cittadella o nell’Entella, con tutto il rispetto. Nel calcio non ci sono mai certezze, anche se hai fatto bene. Ma il mio unico obiettivo è tornare in B con il Bari, non ci piove".

Sulla C... "Il primo anno è certamente il più difficile. Non lo dico solo io, da matricola è più agevole vincere la B, che primeggiare in C. Non a caso il Lecce ha impiegato 6 anni per superare quello scoglio, una volta tra i cadetti è schizzato in A".

Sulle precedenti stagioni in biancorosso... "Il mio più grande rammarico è stato l’esonero di Davide Nicola. Stavamo facendo bene".

"È un bene che il Bari sia ripartito da zero, visto chi l’ha rilevato. I tifosi non possono immaginare quanto sia forte questa società. C’è gente che ha fatto calcio ad alti livelli, una garanzia", conclude il difensore.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 14 maggio 2019 alle 08:00
Autore: Redazione TuttoBari
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