A separare il Bari dalla matematica certezza del titolo di campione d'inverno mancano ormai poche ore, al più qualche giorno. La squadra biancorossa sta mantenendo un ruolino di marcia impressionante e, vittoria dopo vittoria, vola dritta verso la promozione in Serie C.

Nel percorso di crescita della squadra di Giovanni Cornacchini non salta all'occhio solamente la striscia positiva di risultati utili, ma anche la crescita del gioco e dell'intesa fra i vari uomini in campo. Quel Bari criticato dopo alcuni pareggi in trasferte affrontate con un piglio diverso da quello necessario, si è trasformato in un rullo compressore in grado di schiantare qualsiasi avversario; quella squadra con un gioco a tratti bloccato ed in preda alle invenzioni dei singoli, è diventato una bella espressione di coralità, giocate in velocità ed intesa fra i singoli.

Il tempo è stato galantuomo ed ha restituito alla squadra ciò che aveva tolto con il ritardo accumulato nell'ultima, travagliata, estate. Difficile capire se questa crescita dipenda esclusivamente dalla maturazione dell'affinità fra i giocatori o da scelte tattiche che hanno valorizzato questi ultimi.

Senza dubbio, può essere un caso o meno, la svolta è coincisa con l'abbandono del 4-3-3: il Bari ha scoperto un Enrico Piovanello che ha saputo trarre il meglio dallo spostamento sulla linea della trequarti, un Samuele Neglia che si è dimostrato un'ottima spalla per i centravanti ed un Roberto Floriano in grado di rendere meglio quando ha giocato con qualcuno accanto. Senza dimenticare che una manovra più fluida ha agevolato anche Simeri ed il resto della squadra.

Il Bari sta crescendo e sta gettando le fondamenta per un percorso che sarà lungo: costruire basi solide sarà fondamentale per fuoriuscire dall'inferno e sperare nel paradiso. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 12 dicembre 2018 alle 11:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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