Generale, la guerra - sportiva sia ben inteso - è appena cominciata. Lo sa bene Luigi De Laurentiis, numero uno del Bari, guida carismatica di un gruppo di uomini che chiede solo di poter combattere. Non su un campo di battaglia - la violenza va tenuta alla larga - ma su quello da calcio. Da Vivarini ad Antenucci, tutti votati alla causa biancorossa. 

Undici contro undici, e che vinca il migliore. Per tale ragione De Laurentiis ha definito inaccettabile quanto maturato dall’ultima assemblea di Lega Pro in merito al metodo per decretare la quarta promozione. 

Non le ha mandate a dire, con garbo e classe che, da sempre, lo contraddistinguono, al presidente di Lega Pro, Francesco Ghirelli. Nessun attrito, solo vedute differenti, ma tanto è bastato per lanciare il guanto della sfida. Il suo Bari c’è, ed è sempre stato pronto. Anche a garantire ogni misura di sicurezza per riprendere il campionato.

Poche parole, quelle di De Laurentiis, poche uscite, ma sempre determinate e determinanti.  Non serve parlare troppo, serve parlare bene, e il patrón biancorosso lo ha sempre saputo fare, sin dal suo approdo in Puglia. Non ha mai venduto fumo, nè si è mai alimentato con inutili chiacchiere. 

Ha allestito una squadra in grado di lottare per la promozione, investendo somme importanti, e in nome di quei sacrifici e di quelli della squadra maturati gara dopo gara, vuole tentare di vincere sul campo. Più merito sportivo di questo, non esiste. Parola di generale, giovane certo, ma soprattutto saggio.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 18 maggio 2020 alle 07:00
Autore: Raffaele Garinella
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