Il celebre primo ministro del Regno Unito Winston Churchill affermava: "Hai dei nemici? Bene. Questo significa che hai lottato per qualcosa, a volte, nella tua vita". E chi più del Bari ha lottato in queste settimane per vedere riconosciuto un diritto: giocarsi la promozione in Serie B sul campo. Luigi De Laurentiis, dipinto metaforicamente come un generale, è riuscito a compattare il partito del ritorno in campo e ha vinto la sua battaglia personale: i playoff si faranno. E così, come recita l'aforisma, i nemici sono arrivati di conseguenza.

In primis Francesco Ghirelli, numero uno della Lega Pro, che a seguito della linea da lui sposata, aveva quasi sfidato il club Luigi De Laurentiis: "Il campionato si è bloccato ad una certa giornata. A quel punto è entrato il meccanismo collaudato, usato negli anni precedenti. Se il Bari ha osservazioni o rimostranze da fare, le facciano". Nelle ore immediatamente successive al Consiglio Federale aveva anche accusato: "Non sono soddisfatto di quei club che hanno mandato lettere per sollecitare la disputa dei playoff". L'ex dirigente del Bari si è chiuso da qualche settimana nel muro del silenzio, cambiando però completamente strategia.

Un discorso simile è toccato al presidente del Carpi Stefano Bonacini, che in seguito all'esito dell'Assemblea di club aveva dichiarato: "Bari e Reggiana porteranno avanti le loro ragioni ma il verdetto, deciso dalla maggioranza, è deciso sulla base di risultati sportivi omologati". Attacchi anche qualche giorno prima: "Il Bari non è stato votato per quel che ha chiesto di votare e se ne lamenta, ma vorrei ribadire che questo criterio è stato deciso perché le gare non erano uguali". Una sicurezza più volte manifestata che però si è sciolta come neve al sole al cospetto di Gabriele Gravina e del Consiglio Federale.

Chi il Bari l'ha proprio messo nel mirino è stato Cesare Fogliazza, dg della Pergolettese. "Se qualcuno si è venduto l'anima a società che sono fallite, che lo scorso anno erano in D, che vogliono tornare in B a tutti i costi attraverso i playoff, non è un problema che mi riguarda" la prima storica accusa, per proseguire nelle invettive: "Il Bari doveva ripartire dalla Terza Categoria", e anche "Playoff scelta per accontentare una sola società, che sappiamo tutti chi è". Frasi altamente salienti di significato, da parte di un dirigente che poi ha dichiarato di non avere niente contro i biancorossi, ma di aver solo usato il blasone del Bari per difendere i propri interessi personali.

Da citare anche il presidente del Rende Fabio Coscarella: "Io pagherei per vedere il Bari al posto mio e noi come quarta migliore nella avulsa". Insomma, come direbbe lo special one Mourinho, si sente il rumore dei nemici.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 03 giugno 2020 alle 10:00
Autore: Claudio Mele
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