L'annata 2003/04 resta una delle più travagliate della storia biancorossa, conclusa con una mesta retrocessione in C, poi cancellata dal ripescaggio, per il fallimento estivo di Ancona e Napoli. Tra le cause di quel finale sfortunato, ci furono alcuni risultati bugiardi e qualche scelta di mercato, come la cessione di Spinesi.

Al suo posto il Bari si affidò ad un giovane Salvatore Bruno, bomber che veniva da un biennio molto felice a Ascoli. Intervistato da TuttoBari.com, Bruno ha ricordato quella sfortunatissima stagione: "Bari è uno dei miei rimpianti. Sono arrivato con un entusiasmo pazzesco, vista l'importanza della piazza. Feci buone partite, anche segnando. Ricordo un giorno un confronto con Matarrese, che mi disse che da Bari non mi sarei più mosso. Io gli risposi che sarei rimasto anche a vita. Poi dopo è successo quel che è successo. Per fortuna siamo stati ripescati, ma ripensando alla squadra che avevamo non può che tornare il dispiacere. A livello personale ci rimasi malissimo, perché avevo trovato la mia piazza".

Bruno fu l'autore del gol vittoria nello spareggio d'andata col Venezia, che poi ebbe la meglio al 'Penzo' per 2-0. Momenti difficilissimi, come ricorda l'attaccante classe 1979: "Quella partita di ritorno fu un disastro. Quella giornata non riesco a rimuoverla. Il giorno dopo mi sposai, mi ha rovinato il matrimonio. Non voglio dimenticare il supporto dei tifosi, erano sempre tantissimi. Bari è la piazza perfetta per giocare a calcio. Ogni giocatore dovrebbe fare almeno un anno in biancorosso per provare queste emozioni".

Qualche mese fa Bruno si è ritirato a 42 anni, dopo più di 200 gol in carriera, entrando nello staff tecnico del Piacenza come preparatore degli attaccanti. Queste le sue sensazioni: "La passione c'era e c'è ancora. Alla mia età, però, qualche colpo inizi a perderlo. Ha influito sicuramente il Covid, che ha causato inattività e tanti infortuni per tutti. È stato quindi inevitabile. Ora mi trovo molto bene a Piacenza. Inizialmente dovevo fare le giovanili, invece ho avuto la chance della prima squadra. Mi piace fare lezioni individuali di tecnica. Sono figure che nel calcio stanno entrando di moda. Io mi occupo dell'attacco. Dico sempre che non voglio insegnare nulla, ma trasmettere quello che ho vissuto io in quasi trent'anni di carriera".

Sezione: Esclusive / Data: Ven 21 gennaio 2022 alle 23:00
Autore: Claudio Mele
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