Sarà domani il tramonto della stagione calcistica della Lega Pro 2019/20 oppure l'alba di un nuovo inizio e di una ripresa della competizione con solo i playoff promozione? Le ultime indiscrezioni dicono che il presidente della Figc Gravina sia intenzionato a non decretare la parola fine ai tornei professionistici. Ma la vera questione da discutere e decidere insieme a tutti membri del Consiglio Federale è la possibilità o meno di attuare la tanto attesa riforma del calcio italiano. 

L'opportunità in mano al Consiglio è più unica che rara: col Decreto 'Gravina' il Governo ha affidato pieni poteri al Presidente della Figc, per poter modificare liberamente i format dei vari campionati, previo consenso del suddetto Consiglio Federale. Una misura eccezionale, mai capitata nella storia del calcio, che prima di oggi presupponeva almeno un anno di limbo dall'approvazione di ogni cambio regolamento. Così ha commentato l'ex Figc Antonello Valentini ai nostri microfoni: "Il Consiglio Federale ha un'occasione storica ed irripetibile. Per 27 anni in federazione ho sempre sentito voci a riguardo senza mai concretizzarsi perché tutte le Leghe non si sono mai messe d'accordo".

E allora l'occasione per riformare il calcio non è più una chimera. Del resto nelle ultime ore sono arrivate le parole di Balata, Ghirelli e Sibilia (i numeri uno di Serie B, Serie C e dilettantismo) che si sono detti favorevoli a questa possibilità. Il Bari è spettatore altamente interessato, in quanto in caso di allargamento della B, il ripescaggio dei biancorossi sarebbe una formalità. 

Sarà Serie B a 40? La voce è tornata prepotentemente di moda negli ultimi giorni. L'ipotesi metterebbe d'accordo buona parte dei club, relegando l'attuale Serie C ad uno status dilettantistico o al limite semiprofessionistico. Altra opzione è quella della famosa C d'élite, un girone nazionale a 20 squadre con le restanti quaranta a formare la vecchia C2. Una opzione però di difficile attuazione, perché di fatto farebbe retrocedere quasi quaranta squadre. L'ulteriore ipotesi della B a 22 o 24 squadre sembra ancor meno praticabile, perché appesantirebbe ulteriormente le casse dei club della cadetteria, già non troppo ricche.

Meno di 24 ore e sapremo che ne sarà del calcio italiano. Tutte le attenzioni saranno sulla ripartenza della A, ma dalla possibilità di riformare il sistema non si può ormai scappare.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 19 maggio 2020 alle 19:00
Autore: Claudio Mele
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