Il Bari, grazie alla lunghezza ed alla qualità della propria panchina, ha potuto sfruttare appieno i cinque cambi a disposizione nelle varie gare. Mister Cornacchini, nel corso della stagione, ha così potuto modificare l’andamento del match anche con l’aiuto delle sostituzioni. Alcune usate per necessità, altre invece sono state più ricorrenti, quasi fisse.

Pasquale Iadaresta, da dicembre in poi, ha collezionato 14 presenze con la maglia del Bari. Di queste, però, ben 12 sono giunte dalla panchina. Una staffetta che avviene quasi puntualmente in ogni partita, con scopi differenti. Con i suoi centimetri, Iadaresta può garantire pericolosi colpi di testa in caso di svantaggio. Così come può essere utile per mettere in ghiaccio la partita, grazie alla sua fisicità e alle sue sponde.

Samuele Neglia, con i suoi 9 gol, potrebbe benissimo svolgere il ruolo del titolare. Invece, a causa dell’obbligo under, è spesso relegato in panchina nell’undici iniziale. Su 29 gettoni, 10 sono arrivati dopo il fischio d’inizio. Poco male, dato che le reti sono comunque tante, e il suo contributo alla squadra resta invariato. La sua velocità e i suoi dribbling, o all’inizio o a gara in corso, sono comunque fondamentali e preziosi per il Bari.

Simone Simeri, la punta titolare del girone d’andata, ha pian piano perso il proprio posto fisso. Nell’ultimo periodo, non per suoi particolari demeriti, Cornacchini ha preferito mandarlo in scena solamente nel secondo tempo. Un po’ per valorizzare Pozzebon, un po’ per sfruttare Simeri con gli avversari più stanchi, il mister ha spesso sfruttato questa strategia. Su 28 gare, la punta napoletana è partita dalla panchina in 10 occasioni, di cui 7 nel girone di ritorno.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 11 aprile 2019 alle 19:00
Autore: Gabriele Bisceglie
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