"Torre del Greco? La ricordo soprattutto perché c’era un tipo alto non più di un metro e mezzo che ci insultava in continuazione. La gradinata era così vicina al terreno di gioco che si sentiva tutto. Continuò sino all’ultimo minuto, anzi alla fine era anche peggio perché la Turris aveva perso". Beppe Materazzi parla dell'ambiente che troverà il Bari domani. L'ex tecnico biancorosso descrive intervistato da Repubblica: "In carriera mi è andata anche peggio su certi campi. Una volta, non ricordo dove, lanciarono una testa di bue dietro la nostra porta".

"Il Bari deve scendere in campo con la calma dei forti. Ha un notevole margine di vantaggio e anche se dovesse andare male, cambierebbe poco pe il traguardo finale", assicura Materazzi. "La D è brutta per chiunque, figuriamoci per chi ha fatto tante stagioni in A. Ma io sono fiducioso guardando al futuro del Bari, perché i De Laurentiis sanno fare calcio e sono imprenditori molto seri. È solo questione di tempo, poi il Bari tornerà in alto. È il destino di questo club andare giù e poi risalire".

Sul suo Bari... "Igor lo avevo già allenato in precedenza, sapevo quello che mi poteva dare. Con Tovalieri ebbi inizialmente qualche problema di comunicazione, perché lui era un tipo chiuso e scorbutico. Ma quando in allenamento vidi che centrava la porta in ogni situazione, capii che lui parlava con i gol. Il più forte che ho allenato a Bari? Su due piedi faccio fatica a dirlo. Loro due senz’altro, ma mi viene in mente anche Jarni, un terzino di fascia di livello internazionale".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 02 febbraio 2019 alle 08:30
Autore: Redazione TuttoBari
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