Il suo nome, fin dal primo accostamento ai colori biancorossi, ha riscaldato immediatamente i cuori. Indelebili i ricordi del giovane Ranocchia che, a Bari, conquistò la promozione in A, confermandosi l'anno dopo in massima serie e guadagnandosi la ribalta di un grande club come l'Inter. Premessa: l'impresa, ad oggi, sembra davvero probante. Pensare che un difensore (pur attardato nelle gerarchie) dell'Inter possa riciclarsi in C è materia apparentemente prestata dalla fantascienza. Vero è, però, che sognare non costa nulla e che nessuno, in orbita Bari, ha smentito la volontà di provarci. Perché Ranocchia dovrebbe accettare la C? Proviamo a individuare dieci buoni motivi che potrebbero spingere l'ex dirimpettaio di Bonucci ancora in Puglia.
1. La voglia di rimettersi in gioco. E in mostra. Son state stagioni difficili, le ultime, per il difensore. Ranocchia è rimasto beniamino dei tifosi nerazzurri, prova di questo gli innumerevoli attestati di stima della pancia del tifo, e gli applausi sempre e comunque, anche nei pochi scampoli di gara. Il dato però è sotto gli occhi di tutti. Ranocchia nel tempo ha perso fascia da capitano e titolarità.
2. La piazza barese. Il legame è rimasto saldo, nonostante i tanti anni vissuti ormai al Nord. Ranocchia, nel tempo, non ha mai smesso di seguire il Bari e apprezzare la città. Molteplici i messaggi social del centrale nel corso delle stagioni vissute lontano dalla maglia biancorossa.
3. Il progetto tecnico. Naturalmente la scelta non potrebbe che esser dettata anche e soprattutto da motivi tecnici. Ranocchia a Bari sarebbe colonna di un percorso di rinascita che, anche con lui, troverebbe spinta e forza per un immediato ritorno nelle categorie che competono ai galletti. Pensare alla coppia Di Cesare-Ranocchia, in C, mette i brividi al solo pensiero.
4. Godin e Bastoni. Ranocchia, oggi, è una riserva acclarata in un reparto, peraltro, fra i più competitivi della massima serie e in cui l'ex Atletico Madrid ha ulteriormente rimpolpato le soluzioni di grido a disposizione di Conte. Da verificare inoltre la possibile ascesa di Bastoni: l'under 21, per caratteristiche, assomiglia moltissimo a Ranocchia. Dovesse convincere in ritiro potrebbe scavalcarlo nelle gerarchie, anche in virtù della più giovane età. La situazione allora per Ranocchia potrebbe divenire insostenibile. Nel reparto centrale è da annoverare inoltre il jolly D'Ambrosio che pare quest'anno poter traslocare nelle alternative in mezzo.
5. La famiglia. Pare proprio che un eventuale approdo in Puglia, sarebbe condiviso. Meta privilegiata nelle vacanze del difensore, Bari affonda sempre nel bel ricordo di Ranocchia che ha amato la città e la sua gente.
6. Il potere di convincimento di De Laurentiis. Ben informati sostengono che Ranocchia sia un vero pallino del presidente. Dovesse riuscire a convincere pure l'interista, il figlio maggiore di Aurelio si consoliderebbe come massimo dirigente e splendido narratore di progetti. Un aggancio simile sarebbe estremamente chiacchierato: affidarsi alla sua opera di avvicinamento non può che rappresentare oggi la speranza per definizione.
7. Conte. Ai più il ricongiugimento all'Inter con l'allenatore che lo lanciò coraggiosamente ad Arezzo prima e a Bari poi, è parso un elemento di improvviso sviluppo nella carriera di Ranocchia a Milano. Chissà che, invece, proprio l'avvento del suo mentore, non possa rappresentare il motivo di un consiglio: perché rimanere ancora per un'altra stagione all'ombra? Dallo stesso Conte potrebbe arrivare il prezioso suggerimento. Da padre o fratello maggiore, più che tecnico e basta.
8. L'ingaggio. Non avrà le potenzialità di un grande club, ma è indubbio che il Bari possa garantire qualcosa di credibile a calciatori distanti dai canoni della categoria. Antenucci ha rappresentato un esempio lampante. Certo, Ranocchia guadagna oggi all'Inter oltre 2 milioni. Due le strade: una decurtazione sostanziosa dell'ingaggio, o un contributo da parte dell'Inter, magari nell'ambito di un iniziale prestito a Bari e un più graduale tesseramento a titolo definitivo. Una soluzione potrebbe anche trovarsi e Bari potrebbe non rappresentare un ridimensionamento economico grazie all'articolazione del contratto su base pluriennale.
9. La fascia di capitano. Oggi già virtualmente al braccio di Di Cesare, ma potrebbe essere concessa, con la condivisione di tutte le parti in causa, proprio a Ranocchia. Che sia formalizzata o meno con l'atto formale, la leadership comunque non sarebbe in discussione. Ranocchia ritroverebbe quel ruolo guida in campo, soltanto per poche stagioni vissuto all'Inter.
10. La riconoscenza. Si sa, nel calcio il sentimento sembra sempre più merce rara. Ranocchia, però, potrebbe costituire l'eccezione. A Milano ha accettato con professionalità le scelte societarie, senza mai sbattere i pugni. A Bari potrebbe riservare il ringraziamento per l'occasione consegnatagli da ragazzo e la chance che lo ha proiettato nel grande calcio. Sarebbe affascinante, allora, chiudere la carriera lì dove tutto, o quasi, è iniziato.
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