Fine dei giochi. Il Bari è anche per la matematica in C. Festa a Troina, nel giorno del successo biancorosso firmato da Simeri su calcio di rigore e della contemporanea sconfitta della Turris, tanto per non sbagliare sulle gerarchie mai in discussione del girone I. La lunga strada verso il traguardo è arrivata alla bandiera a scacchi su un campo dalla praticabilità terribile, quasi a salutare coerentemente con il generale contesto affrontato in questa stagione un Bari che, comunque, disputerà altri due match da qui alla fine, oltre alla Poule Scudetto, a questo punto il nuovo obiettivo.

Ciò che contava però si è ormai consumato. Bello, bellissimo il gran casino di fine match, tipico degli obiettivi raggiunti. Quasi come la vittoria di una Champions la panchina è schizzata in campo al triplice fischio, e abbracci convinti, foto e sorrisi hanno descritto fin da subito l'emozione di una squadra che ha stravinto. Testimonianza che a tutte le latitudini il sacrifico paga, e anche calciatori di rango superiore come quelli messi in mostra quest'anno dal Bari, hanno il diritto e il dovere di godere per un successo schiacciante e meritato

Complimenti di cuore a tutti loro. Bari non dimenticherà le giornate della grande D, affrontata con la fame di un campionato di A. Dopo un anno infernale su campi polverosi e decisamente lontani dall'ultracentenaria storia del club, è tempo di godersi il risultato e pensare ad un futuro ancora migliore. Il primo urrà è arrivato. E allora cin cin, Bari!

Sezione: Copertina / Data: Gio 18 aprile 2019 alle 19:15
Autore: Davide Giangaspero
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