Di seguito, alcune delle tante lettere pervenute in queste ultime ore, incorporate in questa unica pubblicazione visto l'eccessivo numero di email ricevute in redazione, a cui non abbiamo voluto negare il necessario e dovuto spazio su queste colonne:

Divenni tifoso del Bari nel lontano 1977. Da una famiglia di interisti non potevo che essere un tifoso dell'Inter. Il mio idolo era Roberto Boninsegna. Già a quei tempi, i presidenti non avevano una grande considerazione dei tifosi e il signor Ivanoe Fraizzoli pensò bene di cedere Boninsegna all'"odiata" Juventus. A me la cosa non piacque per niente. Avevo solo otto anni. Il mio papà iniziò a portarmi allo Stadio della Vittoria. Il Bari giocava in serie C. M'innamorai subito dei colori biancorossi e non li ho lasciati più. Le delusioni sono state più delle gioie, ma era la squadra della mia città, anche se vivevo a Putignano. I diari di scuola erano pieni di dati, slogan e adesivi del Bari. Adoro lo Stadio della Vittoria, teatro di momenti indimenticabili (l'eliminazione della Juventus in Coppa Italia e il ritorno in serie A con Bolchi), ma al S. Nicola siamo stati presenti con lo striscione del Fondamentalismo Biancorosso di Putignano ai tempi di Protti e Tovalieri.
Da diciotto anni abito a Rossano Calabro. Ho seguito il Cosenza allo Stadio S. Vito dove ho rivisto l'entusiasmo del vecchio Stadio della Vittoria e la passione che animava i tifosi del Bari negli anni 70-80. Oggi sarebbe facile cavalcare la gioia del tifo cosentino, tornato in serie B, o andare a Crotone per vedere qualche squadra di serie A. Ma non lascio solo il mio Bari anche a costo di seguirlo in serie D. I colpevoli devono pagare fino all'ultimo centesimo (e magari fino all'ultimo giorno di galera). Ma andiamo avanti, senza paura. Anche dalla serie D. E a testa alta. P.S.: ripartiamo dalla nostra bandiera, Giovanni Loseto !

Francesco Tateo
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Nato e cresciuto a Viareggio, ho amato, amo e amerò sempre e solo il Bari, di padre in figlio, sentimento che non morirà mai,radice che non si estirpa,passione ereditata,la più bella eredità lasciarmi da mio padre, la prima partita a sei anni,in gradinata all arena Garibaldi di Pisa,dove al gol del Bari non potevi esultare,eri ospite,ma dentro avevi voglia di gridare la tua felicità, fini 1/1 era il Bari di catuzzi allenatore, di Iorio,serena,de trizio ecc,poi la c,con radiolina all orecchio ad attendere i risultati finali e tante ,innumerevoli anedotti con il Bari nel cuore, il Bari è la mia vita,è parte di me,e il Bari sarà sempre ovunque giocherà il mio amore eterno,da non lasciare mai,fino all ultimo battito della mia vita

Alessio Di Mauro

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Mi sono innamorato di te 10 anni fa, quando avevo 12 anni e mio padre mi portó allo stadio San Nicola per la prima volta, era un Bari-Bologna che finì 0 a 0, ricordo tutto come se fosse ieri: la partita non fu un granché ma io rimasi stupito dalla curva, dai cori, dall'amore che veniva trasmesso per questa squadra. Da allora io e mio padre ci facemmo l' abbonamento, mio padre voleva vedersi la serie A, io invece mi innamorai sempre di più a questi colori, fino a diventare un'ossessione, non vedevo l'ora che arrivasse la domenica per vedere la mia Bari. Poi ci fu la retrocessione ma io ormai ero troppo innamorato e nonostante mio padre mi negò la possibilità di andare allo stadio, io riuscì a seguire la squadra in TV. Come regalo di compleanno chiesi a mio padre di poter vedere il Bari allo stadio anche perché era l'anno del fallimento (il primo) e il Bari non aveva ancora una società e io volevo dare una mano alla mia squadra. Oggi, frequento l'università a Parma, lontano dalla mia terra, e credetemi che fa male non poter fare nulla per questa squadra, assistere passivamente al declino di una città che non merita questo, ma nonostante tutto io c'ero, ci sono e ci sarò.

Mauro Di Stasi

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Vai via così "SEMBBRE all'ultimo!!" come qaundo subivi goal quasi sempre allo scadere. 
Questa è stata l’esclamazione più usata da me e mio padre (quasi sempre al mio fianco in casa, in trasferta o sul divano) in tutti questi anni. Ormai ti conoscevamo e sapevamo che in zona Cesarini bisognava aspettarsi di tutto. Così è stato anche per il tuo ultimo giorno ad un’ora dalla scadenza è saltato tutto. In questi circa 25 anni ricordo ancora le lacrime di Venezia dove però ho conosciuto un grande amico, Massi DL; La vittoria della classifica cannonieri di Igor, unico giocatore capocannoniere appartenente ad una squadra poi retrocessa; il calcio libidine di Mister Ventura; la macchina asfaltatrice creata da Mister Conte; il periodo degli Andersson, Inghessonn e Kitemmurtensson!; l’anno della meravigliosa stagione fallimentare vissuta gomito a gomito con tutto lo staff che mi ha permesso di conoscere e frequentare un grande uomo Vito; il giorno di un freddo dicembre dove venne annunciata una formazione con due ragazzini, che nessuno conosceva (Hugo e Tonino), messi al centro dell’attacco, tutti pensarono che Fascetti si fosse riscaldato un po' troppo con il suo amato vino, alla fine quella partita fu vinta con due goals spettacolari segnati proprio da quei due ragazzini presi dalla strada; Le trasferte pericolose scortati dalle sirene della polizia dove io temevo il peggio e la mia ragazza invece aspettava proprio quel momento; i momenti in cui mi chiedevano di che squadra fossi e la seconda domanda era sempre “ma dai di vermante! Di che squadra sei?”; delle trasferte al nord quando vivevo da solo a Milano ed immancabilmente incontravo Marrone Gae anche lui del nord ma residente in Svezia; alle partite viste al Rocas stracolmo con vero tifo da stadio, al 2-3 al Meazza dove a fine partita si cantava il fenomeno il fenomeno il fenomeno ce l’abbiamo noi Zambrotta!!
Ho voluto scrivere queste righe di getto fissando i momenti che per prima mi sono venuti in mente senza seguire un ordine cronologico cosi da stilare una classifica naturale dei momenti che mi hai fatto vivere. La classifica sarebbe lunghissima ma i momenti appena descritti mi sono venuti in mente prima di altri pertanto li reputo piu importanti.
E’ arrivato il momento di arrotolare ancora meglio la bandiera che conservo da troppi anni la quale veniva spiegata ad ogni risultato raggiunto promozione o salvezza non importava, importava solo che sventolasse sul balcone di casa distinguendosi fra le solite bandiere a strisce nere ed un altro colore a scelta. Arrivederci vecchia Stella del Sud

Gianpaolo Balducci di Barletta

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Ancora sotto choc dalla fallimentare stagione... Ebbene si... Caduti nell'inferno della serie D... A far compagnia alla città di Taranto la quale ormai è una habitue... Ma nonostante tutto poche centinaia di tifosi hanno deciso di non ottenere aiuto concreto dal presidente Canonico per almeno essere in Lega Pro. Motivazione? Non possiamo cancellare il Bisceglie.. Ci può stare questo ragionamento... Ma allora queste centinaia di persone iniziassero a fare il mea culpa per tutto quello che hanno fatto passare davanti ai loro occhi... Tutti sapevano ma nessuno ha fatto nulla.. Forse per i privilegi acquisiti?  Da tifoso semplice appassionato della Bari mi aspettavo almeno da qualche giocatore che diventasse colonna portante della prossima sfida... ( A Parma c'è stato l'esempio)... Non invece con i commiati saluti di tristezza... Porterò la Bari nel cuore.. Ecc.. Si rimane nonostante tutto... Ma forse questi valori sono solo nelle grandi squadre... Ora De Caro cercasse di risolvere il tutto.. Sperando nel sig. Napoli disposto pure in serie D... L'augurio mio è quello di fare quello che ha fatto il Parma dopo il fallimento.. Prendesse spunto chi prenderà IL BARI.... Sempre Forza Vecchia Stella del Sud.

Dario Dellino 

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Per una volta sarebbe da fare un “forza ragazzi “ agli Ultras, che siano i Seguaci, i Bulldog o altro. Da ragazzo ho frequentato molto la Curva soprattutto al Della Vittoria, adesso nonostante i quasi 50 anni e vivendo al nord, faccio di tutto per seguire la Bari negli stadi soprattutto del nord e ovviamente in curva, con mio figlio che pur essendo nato al nord tifa la Bari e gira con magliette e felpe degli ultras e ci va a scuola. Loro, gli Ultras, ci sono sempre, ammirevoli. Non ci sono kilometri, tempo brutto, posta in palio inutile che tenga, loro ci sono. Non importa il giorno della settimana, loro ci sono. A Cesena, Entella, Vercelli, Cittadella ecc (tutti posti di merda) loro ci sono. Quest’anno di martedi pomeriggio a Reggio Emilia contro il Sassuolo con un tempo infame e loro sempre la. Indegnamente, ma mi sento uno di loro e dopo tutte le volte che loro lanciano il “forza ragazzi” per una volta lo diciamo a loro “Forza Ragazzi!”.

Filippo Colacicco

Scrivi anche tu le tue impressioni sul Bari all' indirizzo e-mail laletteradeltifoso@tuttobari.com.

Sezione: Lettera del Tifoso / Data: Mar 17 luglio 2018 alle 21:30
Autore: Redazione TuttoBari
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