Mi dispiace scomodare con questo titolo una tragedia umana ,e di ben più tragiche proporzioni, ma oggi, cercando nuovamente e con fatica di mandare aria ai polmoni e cibo allo stomaco, questa domanda m'è calata davanti agli occhi, a caratteri cubitali: incredula la domanda quanto la risposta perché ambedue non troverebbero ragione di essere se non in un contenitore di follia. 

C'erano, ne sono certo, tutti i presupposti perché, non uno ma tanti, potessero intervenire per una squadra come la nostra, per una tifoseria come la nostra e in una città come Bari: invece no, riversate queste ipotesi, idee e proposte in questo vaso di Pandora il cui coperchio era nelle mani di costui,  altro non hanno fatto che rendere esplosiva la follia di questo personaggio poco noto e giunto pressoché dal nulla ( per la verità non il solo impropriamente avvicinato al Bari dalla gestione Paparesta...) un megalomane o un deficiente o un intrallazzatore avvolto da una cortina di nebulose economico-finanziarie,  caratterizzato di sicuro da istinti predatori e non certamente da titolarità di capitali da rendere disponibili in un'impresa nella quale, ne son certo, nessuno ci rimette ma alla quale occorre anzitutto essere legati da straordinaria e sincera passione.

D'altra parte, nessuno dei presagi, anche in tempi non recenti, lasciava subodorare speranza, programmazione ed ottimismo per il futuro: purtroppo fra le mura di casa  di questa CARA ESTINTA si sono svolte lotte di potere di bassa lega,rese di conti e  litigi infiniti che hanno riguardato ogni settore di attività ( avete mai saputo di tanti problemi con comune, sponsor di ogni natura, tecnici, giocatori, direttori, giardinieri, di acqua non pagata, di custodi sfrattati ed usurpati del loro unico bene, una casetta nello stadio?).

La vicenda con il Cittadella ( scusate ma penso che di fronte a tali e tante bugie ci vorrebbe il C.Penale) avrebbe dovuto immediatamente suggerire contromisure, anche ad iniziativa politica locale: la CARA ESTINTA avrebbe dovuto essere curata sin d'allora e non inutilmente ora , dando appuntamenti salvafaccia e di comodo ad una tifoseria dolorante e basita, per decidere di una traslazione che si poteva e doveva evitare.

Era chiaro a tutti che costui aveva un unico sistema per qualificare il suo obiettivo di profitto: quello di una promozione in A ed anche su questa strada ha fallito perché, come dicevo prima, non so se si tratti di un megalomane, di un deficiente o di un faccendiere fallito, ma sicuramente di un incapace  adesso ancor più solo al mondo di certo.

Io mi porto dentro questo ed un altro dolore: quello dei miei 70 anni,  spesi anche nella rincorsa di queste straordinarie emozioni  che mi hanno fatto gioire e bestemmiare in tante domeniche: ma a questo gran signore non può importargliene di meno perché se il giocattolo s'è rotto non è un problema...non era il suo giocattolo, era il mio e il nostro MERAVIGLIOSO GIOCATTOLO quello con il quale, forse, non potrò mai più giocare.

Umberto da Verona 

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Sezione: Lettera del Tifoso / Data: Mer 18 luglio 2018 alle 20:00
Autore: Redazione TuttoBari
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