Buonasera. Sono un "giovane" tifoso del Bari, classe 1993. Sono un neodirigente sportivo in una squadra di Liga spagnola, uno di quelli che da qualche tempo esamina, studia, legge, approfondisce le dinamiche di una squadra di calcio da dietro una scrivania,con il sogno, sempre vivo, di poter contribuire un giorno tornare a casa e far crescere la mia squadra, la Bari. Questa notte non riesco a prendere sonno. L'ansia e l'angoscia pervadono i miei pensieri. Da ormai un mese colmo ogni piccolissimo buco delle mie giornate lavorative leggendo i vostri aggiornamenti, ansiato e preoccupato. Il tifoso barese in questo momento vive male, perchè ci stanno letteralmente depredando dei nostri sogni, ossia poter vedere 11 ragazzi che ogni sabato indossano e buttano sangue per la nostra maglia. Perchè in ognuno di essi, ad immedesimarsi, ci siamo noi, seppur fuori dal campo e con una birra in mano, ma con il cuore e l'anima su quel rettangolo verde. Noi, che per quella maglia con quell'amato sc
 udo sul petto abbiamo investito tempo, risorse, sentimenti; noi che per quella maglia abbiamo litigato con genitori, fidanzate, parenti, amici. Noi, che per quella maglia siamo agonizzanti in questo mare in tempesta con una piccolissima e residua speranza di salvezza.

Sono orgoglioso di poter diffondere il Bari pensiero anche altrove, orgoglioso dei miei colori e della mia maglia, sempre, a prescindere, perchè quando mostro le foto dello stadio, della gente, della passione di cui ogni tifoso del bari vive tutti i giorni della settimana, ho una fitta al cuore. Probabilmente, come letto in precedenti sfoghi, non siamo una piazza matura, non siamo una piazza pronta, non siamo una piazza da CR7, e forse non lo saremo mai. Ma solo noi sappiamo quanto il cuore ci batte quando vinciamo 1 a 0 a tre minuti dalla fine e soffriamo come pazzi, solo noi sappiamo cosa significhi presentarci in massa in trasferta, solo noi sappiamo quanti infarti a stagione questa maglia ci procura. E noi, solo noi, sappiamo quante lacrime stiamo versando negli ultimi giorni. Da fuori si dice che siamo una piazza esigente, che vive di calcio, che non sa aspettare. Tutte frottole. Sono anni che, nonostante le arrabbiature e le cocenti delusioni, siam sempre lì, a dispetto di pr
 oprietà e società traballanti e poco chiare, a dispetto di un orgoglio ferito. Gestire una impresa è arduo, gestire una squadra di calcio lo è ancora di più, ma ridicolizzare una intera città è offensivo. 

Per quel che ci riguarda, sarà l'ennesima volta in cui non sarà il campo a giudicare il valore della nostra compagine; tuttavia, per l'ennesima volta, noi saremo sempre lì, in uno stadio invidiato dal mondo ma che cade a pezzi,in una città che respira biancorosso 365 giorni l'anno, a cantare e a gioire per un gol, a prescindere dalla categoria. 

Grazie redazione di Tuttobari, perchè fai sentire tutti un po' meno soli in questa lenta agonia, a qualsiasi latitudine.  #tantononcapirai

Riccardo Emanuele Venezia

Scrivi anche tu le tue impressioni sul Bari all' indirizzo e-mail laletteradeltifoso@tuttobari.com.

Sezione: Lettera del Tifoso / Data: Dom 15 luglio 2018 alle 17:30
Autore: Redazione TuttoBari
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