Sono 34 anni che ti seguo, si, me lo ricordo bene. Semplicemente perché c'è un qualcosa di specifico. Non so come sia iniziata, di sicuro doveva essere così...altrimenti che barese sarei. Avevo appena 6 anni, mio padre seguiva la Mia Bari in TV. Solo in TV. Gli chiedevo di continuo quando ci saremmo andati allo stadio, allo storico Delle Vittotie, non nè voleva sapere, un po per mancata voglia, un po per mancata economia (momenti difficili). Però non mi arrendevo, imperterrito continuavo ad insistere mentre la risposta era sempre la stessa. Quando poi ho preso una decisione... Ci vado da solo... Si da solo a 6 anni. Rubai 500 lire dalla borsa di mia mamma per comprare, non so se qualcuno se lo ricorda, quelle bandierine di plastica cellophanate. Bandierina sulle spalle e via per lo stadio. Sapevo dov'era ma non ci ero mai entrato. Ci andai a piedi, non era tanto lontano,  abitavo in c.so Mazzini, quindi non era così lontano, e poi era tutt'altra vita, un'altra Bari. Arrivato allo stadio mi avvicinai a quelle sottospecie di gabbie, non ci credevo, ricordo ancora l'euforia e l'ansia,  quella che continuavo ad avere ancora oggi. Chiedevo a chiunque, che qu alcuno mi facesse entrare. Li c'era un amico e collega di mio padre, mi riconobbe e mi chiese dov'era mio padre. Io semplicemente, come se non fosse niente gli risposi che ero solo, mi tenette con lui, per tutto il tempo, riportandomi a fine partita a casa. Arrivati a casa c'erano d'avanti al portone i carabinieri, mia made che piangeva, mio padre che sembrava impazzito. Quando ci avvicinammo, quel poveretto di mio padre fu rimproverato dal suo amico (ingiustamente) per il fatto che fossi sfuggito alle attenzioni. Non racconto quante mazzate presi quano andammo su. Cavoli se le meritavo. Da quel momento la Domenica ero sempre li allo stadio con l'amico di mio padre. Tifavo, soffrivo, speravo. Nel 90 cambiato stadio non è cambiato il mio amore, lho seguita, sempre a piedi, si, fino al san Nicola  a piedi. Cominciare a lavorare e accumulare i soldi per l'abbonamento,  e saltare le rate del motorino, per non rimanere senza soldi per non saltare quello dell'anno dopo. Ne ho fatte di cacchiate per lei. E lho fatto fino a quando, purtroppo ha cominciato a giocare di sabato, il mio lavoro non me lo permette. Ma l'amore anche se da lontano non è mai sminuito,  al contrario, è andato aumentando sempre di più. Oggi invece,  16 luglio 2018, è come se qualcuno (sappiamo chi) me l'avesse sottratta con prepotenza, strappata da dentro, come se mi avessero strappato il cuore, non so dare un nome al sentimento che provo, un vuoto. Di una cosa sono sicuro, quando rinascerai, c'ero,  ci sono, e ci sarò. Sei un pezzo della mia vita, di pari passo con la mia famiglia (moglie e figli), perché ti vivevamo insieme.

Un tuo innamorato 

Vito Rocco Benedetto

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Sezione: Lettera del Tifoso / Data: Mar 17 luglio 2018 alle 11:30
Autore: Redazione TuttoBari
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