"Un obiettivo non è stato raggiunto: far innamorare col gioco"

Ringrazio la Società per quanto ha fatto nei riguardi di questa città e di noi tifosi.

L'obiettivo della promozione tra poco sarà raggiunto grazie al rendimento nel girone d'andata. Il girone di ritorno obbliga la società in primis ad una profonda riflessione per porre le basi funzionali alle aspirazioni e alle promesse. Un obiettivo non è stato raggiunto secondo il mio modesto parere: quello di non aver fatto "innamorare la piazza" con il gioco.

Ciò, dal punto di vista del Presidente, esperto di marketing e sensibile al brand dovrebbe costituire un aspetto di cui tener conto nelle prossime scelte.

Non sono d'accordo con quanti dicono che in serie D  non c'è gioco o non si può giocare bene: abbiamo visto parecchie squadre giocare meglio del Bari anche al S. Nicola (cioè i in un terreno sul quale loro non erano certamente abituate ...).

Vorrei dire a Cornacchini che il gioco non è solo un fatto estetico, anch'esso è funzionale al risultato, è una risorsa specialmente  quando manca l'apporto dei singoli. Nel girone di ritorno è stato più facile per gli avversari contrastare il Bari proprio per i suoi schemi di gioco elementari.

 Una critica ai media: cercano con molta insistenza di far diventare i calciatori del Bari dei divi: calma ragazzi, si tratta di semplici operai della pelota! Cosa succederà quando saremo in serie A (speriamo)?. Che non sia stato questo uno dei motivi del rilassamento e dell'appagamento della squadra ?

Infine un'ultima considerazione che riguarda la preparazione fisica della squadra: possibile che spesso sotto questo aspetto ci dimostriamo inferiori a dei "dilettanti" per definizione? Questo dimostra anche l'ipocrisia del calcio: il dilettante è un "dopolavorista". Come fa una squadra di  dopolavoristai ad allenarsi così bene fisicamente, a volte meglio ... del Bari!!!

Un saluto biancorosso

Paolo Malerba

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