Pochi giorni fa si è celebrata la giornata internazionale contro il virus dell'Hiv, tornato tristemente d'attualità soprattutto nel nostro paese, considerato attualmente tra i più esposti a livello europeo. Un virus che ha fatto vittime anche nel nostro calcio. Il primo caso illustre di contagio riguardò l'ex portiere di Napoli e Verona Giuliano Giuliani, morto nell'ospedale di Sant'Orsola di Bologna nel 1996. E solo 3 anni più tardi, sarà una questione spinosa che riguarderà molto da vicino anche la società biancorossa.

Il Bari ha infatti annoverato tra le sue fila un calciatore sieropositivo. Si tratta dell'allora nazionale nigeriano classe 1975 Raphael Chukwu. Giunto in Puglia nell'estate del 1999, era stato acquistato dal club di Via Torrebella per affiancare in attacco il sudafricano Masinga. E nonostante fosse stato inizialmente presentato come l'uomo dal tiro che uccide ben presto sorsero forti perplessità sul suo stato di salute.

Perplessità che si trasformarono poi in un autentico shock per la società biancorossa, intenzionata a rispedirlo nella sua squadra di provenienza, aprendo addirittura un contenzioso con la FIFA ed il calciatore. Un ricorso vinto dallo stesso Chukwu, affermando il principio secondo cui nessun giocatore potesse essere discriminato arbitrariamente a causa del proprio stato sierologico, e che avesse dunque diritto a poter scendere in campo normalmente.

Cosi, dopo essere stato girato in prestito per un anno al Mamelodi Sundowns  - la stessa squadra da dove fu acquistato - ecco il suo esordio coi biancorossi in Serie B nella stagione 2001/02. Chukwu trova poco spazio e riesce a giocare pochissimo, togliendosi comunque la soddisfazione di segnare 2 gol in 16 partite tra campionato e Coppa Italia: Ancona e Udinese furono - nell'ordine - le vittime del calciatore nigeriano. Venne poi ceduto nel gennaio del 2003 ai turchi del Caycur Rizespor, chiudendo definitivamente la carriera nel 2005.

Sezione: News / Data: Ven 05 dicembre 2014 alle 14:40
Autore: Domenico Brandonisio
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