Come riportato dal sito dell'Ansa, Aurelio De Laurentiis, nella giornata di giovedì era presente a Giffoni Valle Piana per la presentazione del festival del cinema per ragazzi. Lì ha avuto la possibilità di rispondere alle domande che gli sono state poste dai giurati del Giffoni Film Festival. Sono emerse dichiarazioni nette: "Io non mi vergogno, come fanno molti oggi, di fare anche la bassa macelleria. Siamo poco più di 100 persone a lavorare nel Napoli. In altri club sono in 500, 600. Questa è la differenza. Questa è la sostenibilità vera. Di questo passo, se non si prendono decisioni il calcio rischia di sparire nel giro di due-tre anni".

Così De Laurentiis sul merchandising: "Non ero d'accordo ad arricchire Nike, Adidas, Puma. Quando il mio fornitore mi disse: con il Covid non posso darti i 7 milioni, gli risposi tieniti il 10%, il resto lo gestisco io. Alla fine avevano venduto solo cinque maglie in America. Ho letto il contratto, c'era una clausola per la disdetta da esercitare entro febbraio. Feci una raccomandata e via. Ho chiamato Giorgio Armani. Gli dissi 'mi serve un brand divino'. E lui ha detto sì. Ho coinvolto mia figlia, che faceva la psicologa. Le ho detto: lascia la psicologia, mi servi in azienda. Ora abbiamo una vera e propria divisione che produce, vende e incassa. Ieri, solo online, abbiamo fatto mezzo milione di euro".

Sezione: News / Data: Dom 20 luglio 2025 alle 09:00
Autore: Lorenzo D'Agostino
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