Il Bari di quest’anno conta in rosa appena tre centrali difensivi. Inizialmente sono potuti sembrare pochi, ma in realtà, guardando i loro cognomi e il loro curriculum, i tifosi non sono mai stati in dubbio sul numero esiguo. Tra questi tre elementi, il leader indiscusso è Valerio Di Cesare.

Dopo appena un anno e mezzo, trascorso nella vincente Parma, è tornato nel capoluogo pugliese con la voglia di eliminare fin da subito la scomoda etichetta da cavallo di ritorno. Di Cesare, ben presto, ci è riuscito, accumulando tra coppa e campionato ben 2237 minuti, in cui non ha saltato nemmeno un incontro. L’ex Brescia è ritornato con la giusta dose di ambizione, determinazione ed esperienza, caratteristiche messe a disposizione del nuovo e giovane gruppo biancorosso. Con voglia, umiltà e sacrificio ha donato al Bari quella brama di vittorie necessaria per primeggiare in un contesto complicato come quello attuale. Di Cesare ha sposato veramente in tutto e per tutto il nuovo progetto. Lui era uno dei pochi che poteva risparmiarsi questo inferno, restando nella massima serie in Emilia, seppur da fuori lista, o al massimo trasferendosi in serie B nel mercato di gennaio. Invece no, Di Cesare ha preferito essere protagonista, anche in un contesto come la serie D.

In ogni partita ha vestito i panni del condottiero, autentico riferimento al centro della difesa. Ha subito fatto dimenticare il Di Cesare non sempre perfetto, visto nella metà stagione del 2016/17. Quest’anno, invece, ha fatto ritornare alla mente dei tifosi la versione originale del difensore romano, quella tutta grinta e conquista. La sua aspirazione di rinascita è ben visibile nel Di Cesare che prende palla e vola all’attacco, quasi fosse un bomber implacabile. I suoi 6 gol, cifra da lui mai raggiunta prima in una sola stagione, lo testimoniano chiaramente.

Dopo la resurrezione Parma, adesso vuole riprovarci qui a Bari. Ad oggi, è inimmaginabile non vederlo protagonista pure il prossimo anno. Anche se la società vorrà rimpolpare il reparto difensivo, Di Cesare avrà comunque un posto privilegiato. E siamo certi che, chi in passato lo ha criticato, oggi starà riconoscendo il merito al difensore romano, e con grande felicità, starà ridando a Cesare quel che è Di Cesare.

Sezione: News / Data: Gio 07 marzo 2019 alle 19:00
Autore: Gabriele Bisceglie
vedi letture
Print