Settanta presenze e quattro gol in biancorosso per lui, a coronamento di anni intensi e ricchi di soddisfazioni. Questo il ritratto dell'esperienza in riva all'Adriatico per Davide Olivares, ex numero 14 di quel Bari targato Fascetti: un sodalizio capace di raggiungere un' insperata promozione - al termine della stagione 1996/97 - grazie ad uno straordinario rush finale, inannellando qualcosa come undici risultati utili consecutivi

Tutta un'altra storia se si pensa alle difficoltà del Bari attuale che, nella sfida di stasera contro il Bologna, si gioca le residue chances playoff. Come andrà a finire? In esclusiva ai nostri microfoni, l'ex centrocampista di pugliesi e felsinei - in Emilia dal 1994 al 1996 - ha provato ad analizzare il difficile momento di entrambe le squadre, senza tralasciare alcuni importanti aneddoti legati al suo passato di calciatore. Uno su tutti, il ricordo di Klas Ingesson.

Partiamo dai suoi ricordi dell'esperienza barese. Quattro stagioni esaltanti, tutte con Fascetti in panchina...

"Sicuramente parliamo di un'esperienza positiva in una grande città. Al mio primo anno abbiamo conquistato la promozione in Serie A, poi abbiamo raggiunto tre salvezze di fila, prendendoci tante soddisfazioni. Ho giocato con gente di alto livello, e con giovani di spessore come Ventola, Cassano e Zambrotta. Tutti poi diventati del grandi campioni".

La sua militanza nel Bari è peraltro coincisa con la presenza di Klas Ingesson, giocatore molto amato anche dalla piazza bolognese.

"Quello di Ingesson è sicuramente un grande ricordo. Parliamo di una gran bella persona. La notizia della sua morte mi ha provocato una grande amarezza. La sua è una perdita per tutto il mondo del calcio, in questi momenti c'è poco da dire. Se non che mancherà a tutti quanti noi. Era un grande leader e combattente anche in campo, era molto valido tecnicamente. Ma io lo rimpiango più come uomo che come calciatore".

Con lui in campo nella stagione 1996/97 siete inoltre stati artefici di una grande rimonta negli ultimi turni di campionato. Crede ci siano gli estremi per ripetere qualcosa di simile in caso di vittoria col Bologna?

"Il pubblico di Bari (attesi non meno di 30 mila spettatori, ndr), può dare una mano a questa squadra. Sto seguendo molto il campionato di B quest'anno, essendo molto affezionato sia al Bari che al Bologna. Ho passato stagioni eccezionali con entrambe le società. La classifica è corta e, Carpi a parte, per entrambe nulla è ancora precluso. Squadre che in questo momento sono davanti ai galletti come Pescara, Spezia o Livorno stanno rallentando. Per questo può ancora succedere di tutto. Ai miei tempi ci furono 11 risultati utili consecutivi, e siamo riusciti a farcela proprio all'ultimo. Credo che possa succedere lo stesso anche al Bari se oggi tutto andrà bene".

Cosa crede sia invece mancato sinora alla squadra di Nicola? Troppi i punti persi per strada...

"Non conosco Nicola come allenatore, e non posso pertanto giudicarlo. Secondo me non sta facendo male, e a me il suo gioco non dispiace poi cosi tanto. Sicuramente Bari come Bologna è una piazza a cui la B sta stretta, ed è giusto che sia cosi. E' normale sentire la pressione del gioco, credo sia normale a certi livelli. Penso comunque abbia il carattere necessario per condurre la squadra in Serie A. Ai biancorossi è mancata quella giusta continuità di gioco e risultati".

Quali, invece, le sue considerazioni sul Bologna? La squadra di Lopez sta faticando più del previsto...

"Ricordo bene come ai miei tempi facemmo una doppia cavalcata dalla C1 alla A con Ulivieri in panchina, qualcosa di esaltante. Il Bologna di oggi, invece lo vedo in grande difficoltà soprattutto dal punto di vista fisico. In particolare ho visto le due ultime gare interne con Vicenza e Spezia. Ha dei giocatori che possono dare qualcosa dal punto di vista dell'esperienza. Non vincendo al San Nicola, però , le cose potrebbero precipitare".

Pronostico per stasera?

"Ti dico la verità: a Bari e Bologna io c'ho lasciato il cuore. Ho amicizie e ho passato anni stupendi da entrambe le parti. Spero in un pareggio, anche se si tratta di un risultato che serve a poco ad entrambe e non smuoverebbe le rispettive situazioni di classifica".

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Sezione: Esclusive / Data: Ven 24 aprile 2015 alle 17:00
Autore: Domenico Brandonisio
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