In molti l'hanno definita la partita della svolta. Il Bari in terra siciliana ha mostrato chiari segnali di risveglio. Un gruppo capace di imporre il proprio gioco in casa di una tra le maggiori candidate alla promozione. Il Catania visto all'opera contro i galletti, tuttavia, è una squadra in enorme difficoltà, ma in ogni caso è impensabile sminuire la prova di forza del galletto. La gara del "Cibali" lascerà pesanti strascichi sulla stagione di entrambe le squadre e la nostra redazione ha chiesto un parere a uno che conosce bene le due realtà, l'ex attaccante Gionatha Spinesi.

Galletti corsari a Catania: un commento sulla gara del Massimino? "Il Bari ha interpretato meglio la gara e vinto con merito mentre il Catania, orfano di parecchi titolari, ha pagato dazio ad ogni errore commesso in difesa. Ha preso i primi due gol in modo scellerato. Certo in campo c'erano diversi primavera, a centrocampo si è giocato senza elementi del calibro di Almiron, Calello e Castro e la difesa ha dovuto fronteggiare l'emergenza tra infortuni e convocazioni per le nazionali. Tuttavia non deve essere un'alibi. La squadra di Mangia è partita con un approccio totalmente differente e ha meritato i tre punti".

E' un Bari rinato quello sceso in campo domenica. Chi l'ha impressionata di più tra i galletti? "Come gli etnei anche i biancorossi erano reduci da risultati tutt'altro che positivi. Mi ha colpito moltissimo l'atteggiamento del Bari, molto determinato e propositivo sin dalle prime battute di gioco. Quindi credo sia l'intero gruppo a meritare un grosso plauso, compreso l'allenatore. La soddisfazione più grande per il tecnico di Cernusco è aver visto una squadra compatta e desiderosa di portare il risultato pieno a casa".

Dunque a Catania la partita della svolta? "Si. Direi che la gara è servita ad entrambe le squadre per capire la loro esatta collocazione in questo campionato. Se per il Catania la svolta è stata negativa, fermo restando che dai propri errori sarà possibile ripartire, diversamente per il Bari potrebbe essere l'ideale trampolino di lancio. I galletti hanno acquisito la consapevolezza che si può fare bene in questa stagione, dimostrando di potersela giocare contro chiunque. Il mio pronostico: con questo spirito e questa voglia i play off sono assicurati, e penso che sono tra le serie candidate alla risalita in serie A".

Un attaccante che presto potrebbe eguagliare il suo score è Ciccio Caputo (40 gol in campionato, ndr). Quanto è mancato al Bari? "Parliamo di epoche diverse. Senza nulla togliere alle squadre che miltano in cadetteria, con il passare degli anni la qualità è andata via via diminuendo. Tuttavia reputo Caputo troppo importante per il Bari. Lo sarebbe anche in qualunque squadra della B. E' un giocatore che fa la differenza e ora può essere realmente l'arma in più"

Ricordando i suoi trascorsi con la casacca del Galletto. Cosa conserva di quegli anni? "Ho ricordi indelebili. Dal primo gol in serie A alla prima volta in cui ho indossato la maglia dell'Under 21. Ho vissuto un calcio vero, giocando al fianco di calciatori importanti. E' stato un onore vestire i colori biancorossi. Ma ho avuto anche molti dispiaceri. Dopo tre stagioni (1998/99, 1999/00, 2000/01, ndr) a grandi livelli, siamo precipitati in B e nel gennaio del 2004 decisi di andare via, non credevo più nel progetto della società. Ecco il più grande rammarico è quello di non aver dato questa gioia ai tifosi riportando il Bari in serie A".

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Sezione: Esclusive / Data: Mar 14 ottobre 2014 alle 10:30
Autore: Fabio Mangini
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