Il momento più nero della sua presidenza, o gestione che dir si voglia. Cosmo Giancaspro è alle prese con la sua prima crisi tecnica. La squadra, confinata nelle parti meno nobili della classifica, è ormai nel mirino di media e tifoseria. I risultati ottenuti sin qui non soddisfanno nessuno, e la sconfitta di Frosinone ha dato inizio al processo: di chi la colpa? 

Come ogni crisi sportiva che si rispetti, sul banco degli imputati c'è finito il tecnico. Nella fattispecie, Roberto Stellone, reo - secondo molti - di mal governare i suoi ragazzi, a loro volta incapaci di ottenere risultati all'altezza delle aspettative. Di tutti. Dopo il triplice fischio del 'Matusa', uno tsunami (prevalentemente mediatico) si è abbattuto sull'allenatore biancorosso, oggetto di critiche e dibattiti, anche piuttosto accesi. Da essi, si è evita però una cosa: la maggior parte dei tifosi non ce l'ha con l'ex attaccante, ma bensì con il club e con il diesse, Sean Sogliano, a cui la piazza contesta l'ultima compagna acquisti. 

La panchina di Stellone vacilla paurosamente. Ma il mister, evidentemente, non è l'unico colpevole. Alla base di questa crisi c'è un miscuglio di cose, che tocca tutti i comparti, dal campo alle scrivanie. Ne viene fuori un quadro piuttosto nitido e insindacabile: il Bari farebbe bene a non riversare tutte le colpe sul proprio allenatore, che andrebbe invece difeso e sostenuto. Stellone, in fondo, ha troppe attenuanti: dalla mancanza di uomini gol, alla carenza di qualità in mezzo al campo. Per non parlare della difesa, a cui mancano uomini e risorse.

Avanti con Stellone, insomma. Non può essere altrimenti. Gettarsi nelle mani di un altro così, ad occhi chiusi, potrebbe rivelarsi deleterio. E Giancaspro lo sa, per questo tentenna di fronte a chi gli propone un cambio di rotta, e di panchina. Sarà d'accordo anche Sogliano

Sezione: Focus / Data: Lun 17 ottobre 2016 alle 16:15
Autore: Andrea Dipalo
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