Genio e sregolatezza. In una parola Antonio Cassano. L'ex Pibe de Bari, tra gli svincolati di lusso del calcio italiano, durante un'ampia intervista sulle colonne del Corriere dello Sport ha ricordato l'episodio del famoso gol all'Inter che lo ha fatto conoscere a tifosi e appassionati: "Mi ricordo che avevo fatto una grande partita, spiega Fantantonio - però avevo sbagliato due o tre gol e mi stavo dannando l’anima. Nella mia testa dicevo: cavolo Enyinnaya ha fatto un gran gol in un momento chiave contro una grande squadra: mi sa che a lui passa il treno e a me no. E mi dannavo l’anima. Fino al momento in cui Perrotta mi ha fatto un gran lancio, ho agganciato la palla con il tacco, mi è venuto tutto istintivo, l’ho portata avanti, ho visto in velocità arrivare Panucci, sono andato verso il centro sterzando, stavo anche scivolando, sono andato ad incrociare la palla e ho segnato. In quel momento pensavo mille cose. Non capivo neanche io come volevo festeggiare: sono andato sotto la curva, però nella mia testa c’era una confusione. Ero felice, sarei andato anche sulla luna in quel momento. Pensavo: cavolo mi sta cambiando la vita". E ancora, prosegue l'ex doriano: "Quella sera mi ricordo che quando tornai a casa, nella via c’erano centinaia di persone che mi aspettavano per festeggiarmi. Io sono arrivato al portone, non capivo niente, ho abbracciato mamma e quel giorno è iniziato il nostro riscatto".

Quale futuro per l'attaccante di Bari Vecchia? "Penso, a trentaquattro anni, di poter dire ancora la mia. E non facendo solo la presenza. Se arrivasse il momento in cui diventassi ridicolo nel calcio, se non ce la facessi più, sarei il primo a smettere. Io ora sono convinto di poter ancora divertirmi e fare la differenza, in serie A".

Bari-Inter 2-1, il gol di Cassano
Sezione: Gli ex / Data: Sab 04 febbraio 2017 alle 12:00
Autore: Redazione TuttoBari
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