28 agosto 2014, ore 22.45: al termine di una lunga rincorsa e dopo averla più volte sfiorata in altre grandi piazze italiane, Giampiero Ventura riporta il Torino in Europa League dopo vent'anni. Una grande giornata per uno degli allenatori più esperti e preparati del nostro calcio, strenuo assertore del 4-4-2 che diventa 4-2-4. Per molti è un maestro di calcio, tra cui l'amico e collega Luciano Spalletti e l'attuale ct della Nazionale Antonio Conte, che non di rado ammette di ispirarsi proprio al credo calcistico del tecnico genovese.

"Ormai alleno per libidine", ama spesso ripetere Ventura nelle sue conferenze stampa. E non potrebbe essere altrimenti: Venezia, Sampdoria, Lecce, Cagliari, Napoli, Udinese, Bari e Torino sono solo alcune delle squadre allenate durante la sua lunga carriera, con le quali ha spesso ottenuto risultati straordinari. Un tecnico capace di prendere per mano piazze calcisticamente depresse e ridare loro entusiasmo e splendore. E' successo a Lecce, a Cagliari e per poco un miracolo stava riuscendo anche a Bari.

Già, proprio Bari, croce e delizia della sua trentennale esperienza. Arrivato alla corte del galletto subito dopo le dimissioni di Antonio Conte, il tecnico genovese deve subito fare i conti con un ambiente disposto a fargli ben pochi sconti. Tuttavia, la squadra non cambia il modo di giocare e nonostante i molti esordienti, il tecnico si mostra fiducioso.

I risultati gli danno ragione. Memorabili le partite (in casa e fuori) contro Inter, Milan, Juve, Lazio e Palermo, con la rivelazione Bonucci - l'anno prima retrocesso in C col Treviso - convocato nel maggio 2010 per i Mondiali in Sudafrica. Il Bari disegna calcio. Riceve i complimenti anche di Sacchi, e per soli 5 punti non centra una qualificazione in Europa League che sembrava ampiamente a portata di mano. La stagione successiva si rivela più dura e difficile del previsto.  Nel febbraio del 2011 il tecnico, dopo una lunga serie di sconfitte, rassegna le dimissioni. In molti c'è il rammarico per una missione incompiuta, ma in Ventura persiste un'immensa voglia di riscatto.

Riscatto che nel giro di tre anni arriva a Torino, sponda granata. Una piazza affamata di calcio che dopo tanti fallimenti, ha voglia di tornare a ruggire come ai bei tempi che furono dei vari Graziani, Lentini, Vazquez, Scifo. Che ora portano i nomi dei vari Cerci, Quagliarella, Darmian, senza dimenticare l'ormai ex Immobile. La vittoria-qualificazione contro lo Spalato è il giusto premio alla lunga carriera di Mister Libidine. Iniziata proprio con l'Entella, prossimo avversario dei galletti, trentadue anni fa...

Sezione: Gli ex / Data: Ven 29 agosto 2014 alle 21:30
Autore: Domenico Brandonisio
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